Rissa alla stazione di Monza, spuntano catene e mazze da baseball: il video

IL VIDEO Ancora violenza alla stazione di Monza, in piazza Castello: una lite degenera e spuntano catene e mazze da baseball. Un caso in più che raccontare il degrado dello scalo cittadino, ma con qualcosa in più: un video che mostra cosa succede.
I due contendenti dietro la stazione di Monza tra i passanti: in maglietta gialla e canotta nera
I due contendenti dietro la stazione di Monza tra i passanti: in maglietta gialla e canotta nera

Per essere la porta d’ingresso di Monza, non offre davvero un bello spettacolo. Anzi. La stazione ferroviaria, nelle ore serali e di notte, è una vera terra di nessuno. Extracomunitari, vagabondi, bande di ragazzi perennemente con la birra in mano a qualsiasi ora del giorno e della notte si “spartiscono” in qualche modo la zona compresa tra i giardinetti di via Arosio (quelli che collegano lo scalo a corso Milano) e quella di piazza Castello, fino all’Urban center. E le scene di ordinaria follia metropolitana sono all’ordine del giorno. Come quella capitata lo scorso venerdì 24 giugno, intorno alle 19.

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Le premesse

Una serata particolare: gli strascichi dello sciopero dei treni stavano causando numerose cancellazioni di corse, da e per Milano. I pendolari, diverse decine, che si trovavano in piazza Castello tenevano sotto controllo la situazione attraverso i monitor degli arrivi/partenze. Decine di auto erano in attesa di poter caricare a bordo i pendolari che, prima o poi, sarebbero arrivati a destinazione per fare ritorno a casa. Insomma, scene di ordinaria amministrazione per una stazione trafficata come quella monzese.

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Poi, all’improvviso, un ragazzo di colore con una stampella corre, faticosamente, dietro a un ragazzo con i dreadlocks. Dopo averlo raggiunto, lo minaccia con la stampella: lo accusa di avergli rubato dei soldi, 40 euro. Il ragazzo nega: “Non c’entro niente io, è stato quell’altro”. L’aggressore diventa insistente: non vuole sentire ragioni e, dopo averlo ripetutamente afferrato (e pure bloccato) per la maglietta, lo riporta vicino all’ingresso/uscita della stazione. Qui iniziano a litigare.

Il ragazzo più giovane, che parla correttamente l’italiano, sembra spaventato. Quello di colore, con una vistosa maglia gialla addosso, chiede l’intervento delle forze dell’ordine. Intanto spuntano 4 ragazzi, probabilmente italiani, che cercano di liberare dalla morsa l’amico. Gli animi si scaldano: i nuovi arrivati affrontano a muso duro il derubato. Vola qualche spintone e almeno uno sputo.

«Io comando»

«Io qui comando su tutta questa piazza e anche dall’altra parte» urla un tipo piccoletto con i baffetti, evidentemente il capo della banda. Ma il ragazzo di colore non demorde. Qualcuno cerca di fare da paciere, sotto gli sguardi attoniti del viavai di pendolari. Le due parti cercano di stabilire uno status quo, ma il ragazzo in maglietta gialla vuole i soldi che, dice, gli sono stati rubati. All’improvviso arriva nella piazza una vecchia Renault Clio. A bordo sono in quattro. Uno degli occupanti scende e si avvicina velocemente verso i litiganti. Ha le mani dietro la schiena, impugna una mazza da baseball nera. È un attimo: minaccia il ragazzo di colore di spaccargli la testa.

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Il finale

Quest’ultimo, allora, prende la catena con lucchetto della bici e li usa come mezzo di difesa, facendoli roteare davanti al suo corpo. Lo scontro sembra inevitabili, le urla di sfida attirano l’attenzione di tutti. Una donna cerca di mettere pace tra i due: «Ragazzi, state calmi, non fate così». Il ragazzo con la mazza desiste: torna verso la macchina, non senza l’ultima minaccia verso il suo avversario: «Tanto adesso so chi sei, appena ti incontro di nuovo senza tutta questa gente ti taglio la gola». E mima il gesto di una lama che passa sul collo, prima di infilarsi velocemente sulla Clio e partire a tutta velocità con gli altri compagni. Da brividi. Solo l’arrivo di due pattuglie della Polizia di Stato ha placato gli animi di tutti i protagonisti della rissa.