Riforma della sanità, il governatore Maroni apre alle proposte delle minoranze

Soddisfatto il capogruppo del Partito democratico in Regione, il vimercatese Enrico Brambilla, del tavolo di lavoro nel quale le minoranze hanno presentato le loro proposte sulla sanità. Il gruppo si riunirà mercoledì 22 luglio
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni

Soddisfatto il capogruppo del Partito democratico in Regione, il vimercatese Enrico Brambilla, sul tavolo di lavoro nel quale le minoranze hanno presentato le loro proposte sulla sanità. Il gruppo si riunirà mercoledì 22 luglio.

«La riunione del tavolo –ha detto Brambilla- è stata utile e positiva e ci ha consentito di porre l’attenzione sulle richieste che già avevamo formulato ed evidenziato nei giorni scorsi: ora diamo tempo alla maggioranza di entrare nel merito delle nostre proposte e riconsiderare eventualmente alcuni punti dell’articolato».

Il tavolo di lavoro, al quale hanno partecipato i relatori Fabio Rizzi (Lega Nord) e Angelo Capelli (NCD), il presidente della Giunta regionale Roberto Maroni, il sottosegretario Ugo Parolo, la vice presidente Sara Valmaggi, Enrico Brambilla, Marco Carra e Carlo Borghetti del Partito Democratico, Umberto Ambrosoli per il Patto Civico, Dario Violi e Paola Macchi per il M5Stelle, si riunirà nuovamente nella mattinata di mercoledì 22 luglio.

“E’ stato un incontro positivo e proficuo –hanno detto i relatori Fabio Rizzi e Angelo Capelli al termine del tavolo di lavoro-: valuteremo ora quali dei temi e delle questioni poste dai rappresentanti di minoranza potranno essere recepite. Fermo restando l’impianto della legge approvata in Commissione, in un’ottica migliorativa approfondiremo i subemendamenti dei gruppi di minoranza che potranno essere eventualmente accolti, riservandoci anche una possibile riformulazione di alcuni dei nostri stessi subemendamenti affinchè il testo finale della legge possa essere ancora più chiaro e meglio esplicitato”.

L’obiettivo del governatore Maroni è arrivare alla approvazione della riforma entro l’estate, evitando di dover restare in aula tutto agosto. Si tratta di “superare” i 24mila ordini del giorno presentati dalle minoranze: uno scoglio che potrebbe di fatto bloccare i lavori.

La partita più grossa si gioca sulla nascita di un’Agenzia dei controlli indipendente e con poteri reali per evitare nuovi scandali (tipo San Raffaele Maugeri) e la nomina dei manager ospedalieri da fare in base al merito e non alla tessera politica. Si tratta ora di veedere se alle intenzioni seguiranno i fatti.