«Rifiuti smaltiti illecitamente in materiali da costruzione utilizzati anche a Ceriano Laghetto»

Operazione dei carabinieri e finanzieri del Comando provinciale di Como con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Milano, nei confronti di 4 cittadini italiani.
Un’auto della Guardia di finanza
Un’auto della Guardia di finanza

Sarebbe stato utilizzato anche per “opere private” a Ceriano Laghetto parte del materiale edile realizzato anche con rifiuti speciali non pericolosi in un sito di Rovellasca (Como), una presunta illecita attività di smaltimento e riutilizzo. Dalle prime luci dell’alba di lunedì 11 ottobre, Carabinieri e Finanzieri del Comando Provinciale di Como, dopo una prolungata attività investigativa («Terre Fantasma») svolta sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Milano, nei confronti di 4 cittadini italiani: 2 misure agli arresti domiciliari, un obbligo di dimora ed un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Sarebbe emerso, dicono le Fiamme gialle: “un disegno criminoso, finalizzato all’emissione e all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, idoneo a celare lo svolgimento di una illecita attività di smaltimento e riutilizzo di rifiut”.

Indagini che hanno avuto inizio nel novembre 2018 e hanno riguardato: “un sito di frantumazione rifiuti edili, operante nel Comune di Rovellasca (CO)”, dove sarebbero stati sversati, abusivamente, spiegano gli investigatori: “circa 16.500 metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi prodotti presso cantieri edili di diverse province lombarde, che venivano triturati in un impianto, peraltro sprovvisto di autorizzazione e rivenduti come materiale da costruzione privo delle prescritte certificazioni”.

Materiale rigenerato, stoccato a Rovellasca, “sito posto in sequestro e con esso i giacenti rifiuti per complessivi 5000 metri cubi”, che sarebbe stato utilizzato: “per la realizzazione di opere pubbliche quali il centro sportivo di Cislago (VA) (opera a carico della autostrada Pedemontana Lombardia S.p.A.) e l’adeguamento parco sud ed attestamento linea S13 della k11 – linea Milano Saronno della stazione ferroviaria di Garbagnate Milanese” (commissionato da Ferrovie Nord S.p.A.), nonché per opere private in Ceriano Laghetto (MI), in luogo di materiale certificato”.

Le indagini, “svolte attraverso numerosi servizi di appostamento e pedinamento, documentati con filmati, escussioni testimoniali, accertamenti documentali e di riscontro”, avrebbero documentato “3.468 episodi di scarico di rifiuti, facendo emergere così un volume di affari assolutamente imponente”.

Le operazioni di illecito smaltimento e riutilizzo dei rifiuti speciali sarebbero state poi mascherate: “dietro l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, ciò al fine di non tener traccia del transito, trasporto e riciclo dei rifiuti edili conferiti ed anche per consentire ai soggetti conferitori di poter evadere le imposte“.

Gli amministratori della società, così, “oltre a rendersi responsabili del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti hanno aggravato fortemente il quadro debitorio della società nei confronti dell’erario, esponendola ad un rischio del tutto prevedibile di accertamenti giudiziari oltre che fiscali” spiegano ancora i militari della Finanza.

“L’impresa, oltretutto – aggiungono – versava già in gravose condizioni debitorie nei confronti del fisco, a causa di precedenti frodi fiscali, già contestategli, fino al raggiungimento di un debito nei confronti dello Stato per quasi un milione di euro. Questa la ragione per cui, negli ultimi anni, gli amministratori societari avevano provveduto a distrarre gran parte degli asset aziendali verso una neo costituita impresa compiacente, in grado di proseguire l’attività commerciale”.

Ciò ha condotto il Pubblico Ministero inquirente: “a richiedere ed ottenere il fallimento della società, avvenuto il 23/03/2021 con sentenza del Tribunale di Como, a seguito della quale gli amministratori di diritto e di fatto venivano segnalati alla Autorità Giudiziaria per il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, con l’accusa di aver dissipato gran parte dei beni aziendali ed aver posto in essere un articolato meccanismo di frode fiscale finalizzato alla illecita attività di smaltimento rifiuti, provocandone il dissesto”.

In corso, su gran parte del territorio delle provincie di Como, Varese e Milano, oltre 20 attività di perquisizione nei confronti degli ulteriori soggetti indagati, “in particolare nei confronti degli utilizzatori delle fatture per operazioni inesistenti e presso gli uffici del comune di Rovellasca per accertare ulteriori violazioni in materia di reati contro la pubblica amministrazione per i quali procede la competente Procura della Repubblica di Como”.