Rifiuti: il sacco blu di Gelsia Ambiente raccontato alla commissione europea

Il sacco blu con microchip di Gelsia Ambiente diventa un “case history” alla commissione europea. Già 300mila abitanti lo utilizzano, altri 100mila lo faranno a breve: il sistema di tariffazione puntuale raccontato a Bruxelles e nei principali appuntamenti del settore.
Raccolta differenziata col sacco blu
Raccolta differenziata col sacco blu Paola Farina

Il sacco blu con microchip di Gelsia Ambiente diventa un “case history” alla commissione europea. Dopo le prime esperienze avviate in due quartieri di Lissone e Seveso, il sacco blu con “Rfid” è progressivamente entrato in molte case e aziende della Brianza e, ad oggi, sono oltre 300mila gli abitanti che usufruiscono della misurazione del proprio rifiuto prodotto e altri 100mila ne beneficeranno a breve. Obiettivo: arrivare a un sistema di tariffazione che premia chi inquina di meno.

A inizio novembre, l’esperienza di Gelsia Ambiente è stata presentata ad Ecomondo, la principale fiera di settore che ha luogo a Rimini. Mercoledì 21 novembre a Bruxelles, Gelsia Ambiente è stata invitata a portare il proprio contributo alla prima presentazione del progetto di “ tariffazione puntuale dei rifiuti”, momento cui erano presenti tutti gli stakeholders, direzioni generali della Commissione Europea e istituzioni comunitarie. E il 28, Gelsia Ambiente, parteciperà all’evento “Ecoforum” organizzato da Legambiente a Palazzo Reale di Milano. Nell’ambito della manifestazione verranno premiati i comuni ricicloni, tra cui ne figura anche uno gestito dalla società.

«La visibilità che la società sta avendo anche a livello europeo – ha dichiarato il presidente di Gelsia Ambiente, Marco Pellegrini – è il segno che la strada intrapresa è quella giusta. Metteremo il massimo impegno per proseguire e dare risposte alle richieste delle amministrazioni con cui lavoriamo. Vogliamo sempre più essere partner in campo ambientale e non semplici fornitori di servizi».

«Un grande impegno – ha affermato il direttore generale di Gelsia Ambiente, Antonio Capozza – ma anche una grande soddisfazione. Essere chiamati alla Commissione europea a presentare il proprio lavoro non è cosa di tutti i giorni».