Residenti in Italia con auto targate all’estero, stretta del governo: sanzioni salate e possibile confisca

Attenzione a circolare in Italia (e in Brianza) con un’auto con targa straniera se non si è residenti all’estero. Con il nuovo Decreto Sicurezza del Governo, e la conseguente modifica di due articoli del Codice della Strada, chi lo farà rischierà sanzioni salate fino alla confisca del mezzo. La novità è contenuta in un maxiemendamento al decreto votato al Senato.
Auto con targhe straniere
Auto con targhe straniere

Attenzione a circolare in Italia (e in Brianza) con un’auto con targa straniera se non si è residenti all’estero. Con il nuovo Decreto Sicurezza del Governo, e la conseguente modifica di due articoli del Codice della Strada, chi lo farà rischierà sanzioni salate fino alla confisca del mezzo. La novità è contenuta in un maxiemendamento al decreto votato al Senato. L’intento è di frenare l’utilizzo di targhe estere per risparmiare su bollo e assicurazione, sottrarsi alle multe e rendersi invisibili al Fisco.

Una novità tuttavia, che avrà delle eccezioni: se il mezzo con targa straniera è in leasing o a noleggio basterà avere a bordo una dichiarazione della società intestataria del mezzo (purché non abbia sedi anche secondarie in Italia) per essere in regola. Ciò potrebbe costringere gli operatori italiani a trasferirsi all’estero (o a chiudere).

Ma chi usa auto con targa straniera? Chi è straniero e ha il permesso di soggiorno e compra e immatricola l’auto nel suo Paese, chi acquista auto di lusso o e la esporta fittiziamente per non pagare il superbollo o stranieri irregolari.

Le novità nel Codice della strada (articoli 93 e 132) precedono il divieto di circolare in Italia con un veicolo immatricolato all’estero se si è residente in Italia da oltre 60 giorni con la possibilità di circolare se a bordo c’è un documento di data certa firmato dall’intestatario del mezzo, da cui «risulti il titolo e la durata della disponibilità del veicolo» (utilizzo di veicolo in leasing o a noleggio da un operatore di un altro Stato Ue o See (Spazio economico europeo) senza sede secondaria o effettiva in Italia ovvero un veicolo dato in comodato da un’impresa Ue o See (che non ha in Italia sedi secondarie o effettive) a suo lavoratore o collaboratore). Previsto inoltre l’obbligo di rimpatriare il mezzo, consegnando targhe e documenti esteri, dopo un anno dall’importazione, se non c’è stata la reimmatricolazione in Italia.

Per chi verrà pizzicato in violazione, scatterà una sanzione amministrativa di almeno 712 euro e dovrà tenere il mezzo fermo e immatricolarlo in Italia entro 180 giorni pena la confisca. Oppure, pagata la sanzione, potrà essere richiesto un foglio di via e una targa provvisoria alla Motorizzazione per portare il veicolo fuori dall’Italia. Chi invece ha un mezzo in comodato o noleggio ma non ha a bordo il documento che ne attesta la disponibilità dovrà pagare 250 euro ed esibirlo entro 30 giorni; nel frattempo scatterà un fermo amministrativo.