Questa crisi fa venire il mal di testa Più malati in ospedale a Monza

Questa crisi fa venire il mal di testa. E non è un modo di dire. Gli accessi all’ambulatorio del San Gerardo di Monza di persone con emicrania o cefalee sono aumentati. A dirlo è Patrizia Santoro, neurologa, che con gli altri due colleghi coordina il lavoro del centro cefalee dell’ospedale monzese.
Lorenzo Fumagalli, Patrizia Santoro, Marialuisa Piatti. Neurologi del San Gerardo di Monza
Lorenzo Fumagalli, Patrizia Santoro, Marialuisa Piatti. Neurologi del San Gerardo di Monza

Questa crisi fa venire il mal di testa. E non è un modo di dire. Gli accessi all’ambulatorio del San Gerardo in questi ultimi anni di persone con emicrania o cefalee sono aumentati. A dirlo è Patrizia Santoro, neurologa, che con gli altri due colleghi, Lorenzo Fumagalli e Maria Luisa Piatti, coordina il lavoro del centro cefalee dell’ospedale monzese, un punto di riferimento all’interno dell’unità di Neurologia diretta dal professore Carlo Ferrarese.

Loro tre vedono ogni anno 120 pazienti, tra prime visite e controlli, ma all’ambulatorio ne accedono sempre di più. La perdita del lavoro, la difficoltà a reperirlo o a conservarlo sono fattori che accentuano le possibilità di stress.

Secondo le statistiche una persona ogni dieci è sofferente; il mal di testa più diffuso è l’emicrania, che colpisce in particolare modo le donne, che costituiscono il 70% dei pazienti. Meno affetti gli uomini, ma in forme più aggressive.

Dove sta il problema? “E’ una malattia da cui non si guarisce definitivamente – dice Patrizia Santoro –ma se presa per tempo e nel modo giusto si possono ridurre i guai che provoca, e tenere alta la qualità della vita di chi ne soffre”. Già perché se la cefalea diventa cronica e resistente ai farmaci la malattia diventa invalidante: vuol dire saltare la scuola o il lavoro o i mestieri domestici anche per più di un giorno, e subire attacchi più volte in un mese.

Il rimedio restano sempre i farmaci, ma qui bisogna fare attenzione. “Non affidatevi al “fai da te” – afferma la dottoressa. E’ pericoloso: se si sbaglia la dose il corpo si può assuefare e arrivare a respingere il farmaco. Un circolo vizioso da cui non se ne esce. La cosa migliore da fare è rivolgersi al medico di base. Noi dell’ospedale abbiamo coi medici brianzoli un ottimo rapporto: in primo luogo perché hanno capito che il mal di testa è una patologia, inoltre quando si trovano davanti casi complicati li indirizzano all’ambulatorio; qui, se è il caso, li prendiamo in cura noi specialisti con terapie mirate”.

Il primo passo per accedere al Centro delle cefalee è quello di prenotare un appuntamento al cup del San Gerardo per una visita ambulatoriale.