Quando Monza voleva regalare la sua Luna rossa agli astronauti dell’Apollo 11

A poche settimane dallo sbarco sulla Luna dell’Apollo 11, nel luglio 1969, il Comune di Monza pensò di regalare a ciascuna astronauta una medaglia con la Luna rossa, antico emblema della città. Missione fallita.
L’equipaggio dell’Apollo 11: Neil Armstrong, Michael Collins e Buzz Aldryn
L’equipaggio dell’Apollo 11: Neil Armstrong, Michael Collins e Buzz Aldryn

“Siamo o non siamo la città della Luna (rossa)?” si devono essere detti in quell’estate del 1969 ancora spinti dall’entusiamo dello sbarco sul satellite della Terra: d’altra parte se era “un piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per l’umanità”, anche Monza ha pensato per un istante di metterci lo zampino.

E così in quei primi giorni di agosto, due settimane dopo l’atterraggio dell’Apollo 11 sul suolo lunare in diretta televisiva, da palazzo municipale è uscita l’idea di coniare tre medaglie da consegnare ai tre astronauti protagonisti della missione spaziale, cioè Neil Armstrong, Michael Collins e Buzz Aldrin. Tre medaglie precise: con la faccia della luna rossa che è uno dei più antichi simboli della città. La notizia viene pubblicata dal Corriere milanese del 5 agosto 1969 aggiungendoci il carico: “Sono stati invitati a Monza gli astronauti americani”, una formula che nel tempo e tra mille capriole si è trasformata in “Armstrong, Collins e Aldrin cittadini onorari di Monza”. Notizia che poi è passata negli anni scorsi come un dato di fatto in un paio di libri (di cui uno fonte dell’altro). Vero? Non sembra. Una verifica all’archivio storico della città in via Enrico da Monza non produce traccia di nessuna “missione lunare” made in piazza Trento e Trieste.

E non solo della cittadinanza onoraria o dell’invito, ma nemmeno delle medaglie fatte coniare per l’equipaggio dell’Apollo 11, per quanto il quotidiano riferisse parole del sindaco Giacomo Nava, per il quale “dopo la Luna” sarebbe stato giusto “che gli astronauti conoscano la comunità che per secoli l’ha eletta proprio simbolo qui sulla terra”. Pochi giorni dopo il Corriere milanese un articolo compare anche sul Cittadino, a firma di Augusto Merati (che non si è lasciato sfuggire l’occasione per raccontare il perché e il percome della Luna crescente come simbolo cittadino). Anche il Cittadino in realtà dava per vero il conio delle medaglie, di cui oggi non ci sono tracce – né se ne trovano sui numeri successivi del giornale. Eppure all’epoca Merati scriveva che “Monza celebrerà la storica impresa dello sbarco lunare coniando espressamente per i tre astronauti americani una medaglia commemorativa che raffigurerà sul diritto l’antico emblema del vessillo comunale e cioè una luna rossa col crescente in campo bianco come si vede ancora in alcune raffigurazioni originali del nostro medioevo. In tal modo si celebrerà l’inizio di future imprese spaziali ricorrendo al passato”. È probabile che il tutto sia rimasto nella sfera delle intenzioni, nonostante “sappiamo che la cosa è sollecitata da monzesi premurosi del prestigio cittadino”.

Dettagli: il Cittadino è del 7 agosto, mentre su quello di una settimana prima, il 31 luglio, a dieci giorni esatti dallo sbarco, il giornale apriva con un’altra notizia spaziale: “Unanime il consiglio comunale riafferma la priorità della MM a Monza e Brianza”. Tra medaglie e metropolitane, a quanto pare, all’epoca non tutto finiva nel migliore die modi.n