Provincia di Monza e Brianza: Invernizzi e Borgonovo candidati alla presidenza

Elezioni il 24 settembre per il presidente della Provincia di Monza e Brianza. Sono candidati Roberto Invernizzi (centrosinistra) e Riccardo Borgonovo (centrodestra). Votano solo sindaci e consiglieri comunali.
Il consiglio provinciale
Il consiglio provinciale Fabrizio Radaelli

Sono due i candidati alla presidenza della Provincia di Monza e Brianza dopo l’uscita di scena di Gigi Ponti, ex sindaco di Cesano Maderno. Domenica 24 settembre la sfida sarà tra il sindaco di Bellusco Roberto Invernizzi, del Partito democratico e attuale presidente ad interim dopo essere stato vice negli scorsi anni, e Riccardo Borgonovo, di Forza Italia, primo cittadino di Concorezzo.

Insomma: una partita tutta vimercatese. Non saranno i cittadini a votare, quindi le tessere elettorali per questa tornata potranno rimanere nei cassetti: a eleggere in via Grigna a Monza il presidente della Provincia sono i consiglieri comunali e i sindaci del territorio, 871 persone in tutto in rappresentanza di 840mila cittadini brianzoli. Non si tratta peraltro nemmeno di “una testa un voto”: il meccanismo elettorale di quello che resta degli enti amministrativi provinciali è ponderato in base alle dimensioni demografiche dei singoli Comuni, divisi per fasce.

Il peso dei cinquantacinque Comuni vede al fondo della classifica Aicurzio, Camparada e Correzzana, il cui singolo indice di ponderazione è 25, mentre vale 39 quello di Burago, Renate, Veduggio, Mezzago e Ornago, Roncello, Ronco e Sulbiate. Poi diciotto enti locali nella fascia successiva (come Macherio e Verano) e diciannove nella terza per peso (Vimercate, Biassono e Meda tra gli altri) , che valgono nell’ordine 70 e 108 come indice di ponderazione. È di 192 il peso al voto di Brugherio, Cesano Maderno, Desio, Lissone, Limbiate, Seregno, cioè i Comuni più popolosi dopo il capoluogo Monza, che – solo lui – vale 456.

Tra domenica e lunedì le forze politiche sono state chiamata e presentare candidature per il ruolo di presidente e sono arrivate soltanto quelle di Invernizzi e di Borgonovo: i candidati hanno come unico requisito avere un mandato amministrativo nei loro Comuni che non scada prima di un anno e mezzo. Il meccanismo elettorale, che si fonda esclusivamente sulla rappresentanza politica dei singoli enti, è figlio delle elezioni amministrative e dei cambiamenti di orientamento dell’elettorato nelle comunali e quindi la partita per il centrosinistra è meno in discesa delle ultime votazioni, soprattutto per il cambio di colore di Monza, il cui peso è determinante nel voto.

Non così per la Lega nord, che ha invece deciso di non presentare candidati alla presidenza – e la nota con cui il partito ha preso posizione non parla di sostegno a Borgonovo – perché, spiega la segreteria provinciale, «abbiamo questioni ben più importanti da seguire piuttosto che perdere il nostro tempo con elezioni truffa, di cui si sa già l’esito perché potranno votare solo i consiglieri comunali e i sindaci del territorio». «Stiamo preparando una grande campagna per il Sì al referendum sull’autonomia del 22 ottobre e lanceremo a breve una serie di iniziative con i nostri sindaci» hanno dichiarato il segretario provinciale della Lega nord Emanuele Pellegrini e il vice Alessandro Corbetta.

«Renzi e il Pd – hanno aggiunto – hanno raccontato ai cittadini di aver cancellato le province, ma in realtà le hanno solo trasformate in istituzioni senza soldi e con presidenti non votati. Il risultato è un totale fallimento che ha danneggiato il nostro territorio».