Profughi: Senago alza le barricate «per aiutare gli italiani», primi arrivi a Lazzate

Senago e Lazzate affrontano la questione richiedenti asilo: il neosindaco senaghese Beretta continua a dire no all’ospitalità, a Lazzate sono arrivati i primi profughi nonostante le proteste di inizio luglio e la visita di Matteo Salvini.
Una delle manifestazioni di protesta a Lazzate
Una delle manifestazioni di protesta a Lazzate Diego Marturano

Senago e Lazzate affrontano la questione richiedenti asilo: il neosindaco senaghese continua a dire no all’ospitalità, a Lazzate sono arrivati i primi profughi nonostante le proteste di inizio luglio e la visita di Matteo Salvini.

Ognuno ha cercato di spiegare all’altro le proprie ragioni senza però riuscire nell’opera di convincimento. È questo in estrema sintesi l’esito dell’incontro tra il sindaco senaghese Magda Beretta e il viceprefetto Darco Pellos. Questo faccia a faccia, resosi necessario dopo che a metà luglio la prima cittadina leghista aveva revocato l’adesione al protocollo dell’accoglienza dei migranti firmato in primavera dal suo precedessore Lucio Fois, inizialmente era in programma il 4 agosto ma poi è stato rinviato a mercoledì.

«La Prefettura – ha spiegato Magda Beretta al Cittadino di sabato 26 agosto – ha cercato un approccio collaborativo nei confronti del Comune di Senago spiegando che c’è un’emergenza migranti in corso e che l’adesione o meno al patto firmato dai sindaci in primavera non cambia i numeri degli extracomunitari che verranno distribuiti sul territorio».
A Senago dunque, nonostante il Ministero degli Interni avesse indicato una quota di 59 persone, verrà messa a bando la ricerca di appartamenti per ospitare 22 persone.

«I numeri mi interessano relativamente – precisa il sindaco leghista – visto che, come ho spiegato al viceprefetto, io prima devo farmi carico di 83 famiglie che sono in graduatoria in attesa di un alloggio Erp. Per queste persone il governo non ha alcuna risposta. La nostra politica rimane quella di fare rete tra i Comuni che non hanno aderito al patto e di ostacolare la distribuzione degli extracomunitari che verrà fatta a partire di ottobre».

Primo passaggio sarà la pubblicazione di un bando che nei Comuni aderenti al patto sarà gestito dalle Amministrazioni stesse o dai consorzi come “Comuni Insieme” ma che a Senago sarà gestito dalla Prefettura.

«Dove non c’è collaborazione come da noi – precisa Beretta – dovrà essere la Prefettura ad organizzarsi». La linea del sindaco è sposata anche da Riccardo Pase, consigliere comunale di Senago nonché segretario provinciale della Lega Nord.

«Sono mesi che il Pd accusa i sindaci della Lega Nord e del centrodestra di follia per non aver sottoscritto il protocollo promettendo sciagure tra cui il doppio dei rifugiati sul territorio e poi si scopre che questo protocollo non è altro che una trovata per mettere pressione ai sindaci per costringerli ad accettare richiedenti asilo sul proprio territorio. Per fortuna i sindaci della Lega Nord non ci sono cascati ed hanno respinto la proposta del prefetto e continueranno a respingerla anche per la restante quota dimezzata».


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La rabbia di Andrea Monti – E a Lazzate, dopo il clamore di fine luglio, alla fine nei due appartamenti di via Volta sono incominciati ad arrivare i primi profughi richiedenti asilo: si tratta, per il momento, di due donne della Costa D’Avorio e dei figli 3 e 6 anni di una delle due. Precedentemente erano ospitate a Ronco Briantino e questo fa particolarmente infuriare l’assessore Andrea Monti, «ancor più di aver organizzato il trasferimento in pieno agosto e sempre di nascosto. La Prefettura ha mandato donne e bambini a fronteggiare una protesta pensando di sedarla. Noi invece continuiamo, ma ovviamente nei canali civili che ci contraddistinguono perché noi rispettiamo veramente donne e bambini, e di certo mai avremo pensato di utilizzarli così biecamente».

E dopo aver addirittura cementato gli ingressi prima che fossero abitate, la protesta continua con nuovi striscioni scritti dal comitato Lazzate ai Lazzatesi, con i risultati schiaccianti del referendum consultivo cittadino e con l’idea di andare a manifestare il disagio sotto la sede di D&G Research, agenzia di Seveso che gestisce l’accoglienza nei due appartamenti,.