Primo caso di virus Zika al San Gerardo di Monza: «Curata una donna di 34 anni, nessun rischio per il territorio»

È stata dimessa dal San Gerardo e ora sta bene. Ma una donna di 34 anni, di rientro da un viaggio in Giamaica, è stata il primo caso di virus Zika di Monza e Brianza. La donna, residente in provincia, è stata curata nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Gerardo di Monza del professor Andrea Gori.
L’ospedale San Gerardo di Monza
L’ospedale San Gerardo di Monza Fabrizio Radaelli

È stata dimessa dal San Gerardo e ora sta bene. Ma una donna di 34 anni, di rientro da un viaggio in Giamaica, è stata il primo caso di virus Zika di Monza e Brianza. La donna, residente in provincia, è stata curata nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Gerardo di Monza del professor Andrea Gori.

I sintomi si erano manifestati subito: febbre, astenia, cefalea, lesioni cutanee di tipo esantematico. Sono state proprio le lesioni a spingere la donna a presentarsi al pronto soccorso, dove il sospetto di un possibile caso di infezione da virus Zika è subito scattato.

I prelievi per la diagnosi definitiva hanno confermato il contagio con il virus. I test che hanno confermato la positività sono stati effettuati dal laboratorio di Microbiologica clinica, Virologia e bio-emergenza dell’Ospedale Sacco di Milano, diretto dalla professoressa Maria Rita Gismondo.

Al San Gerardo, seguendo le direttive del Ministero della Salute, è stato applicato il protocollo per la gestione dei casi di contagio da virus Zika.

La donna, fortunatamente non in stato di gravidanza viste le gravi conseguenze che il virus ha sul feto, è stata ricoverata per tre giorni nel reparto di Malattie Infettive del San Gerardo ed è stata dimessa in ottime condizioni con isolamento domiciliare per almeno due settimane e con una linea di comportamento da seguire. Martedì sono partite anche le misure di disinfestazione nella sua abitazione.

«La paziente – sottolinea Gori – anche al momento del ricovero è sempre stata bene grazie ad una sintomatologia lieve, senza complicazioni. Non è stata ricoverata per la gravità del caso clinico, ma per una prevenzione epidemiologica».

Il professore rassicura anche sull’evolversi della situazione: « È escluso qualsiasi possibile sviluppo di altri casi. La paziente è stata ricoverata e mantenuta in isolamento. La trasmissione può avvenire solo attraverso la puntura della zanzara tigre infettata, oppure attraverso rapporti sessuali non protetti. Pertanto la donna contagiata non rappresenta alcun pericolo».

E ancora: «Sottolineo che si tratta di una infezione caratterizzata da una sintomatologia lieve, le cui complicanze possono solo essere quelle di microcefalia nelle donne gravide che sviluppino l’infezione».

«Un plauso ai nostri medici e operatori sanitari – dichiara il direttore generale della Asst di Monza Matteo Stocco – che hanno saputo comprendere immediatamente i sintomi, permettendo una diagnosi certa in poche ore. Si è trattato di un caso isolato, di importazione. Invito comunque chi di ritorno da viaggi all’esterno in paesi a rischio, qualora si dovessero presentare sintomi come quelli descritti, a presentarsi al nostro Pronto Soccorso per avere una diagnosi pronta e adeguata».

Si tratta del primo caso di contagio nella provincia di Monza e Brianza. Il caso, a cui ha collaborato anche l’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza, è stato seguito dal direttore del reparto Malattie Infettive, Andrea Gori, professore dell’Università Milano Bicocca e dalla dottoressa Francesca Sabbatini.