Presunte tangenti per appalti sanitari: 21 arresti su ordine della Procura di Monza

Si chiama “Smile” la nuova inchiesta anticorruzione della Procura di Monza inerente presunte tangenti nell’ambito sanitario: i carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito martedì una misura cautelare emessa dal giudice per le indagini di Monza nei confronti di 21 persone, tra cui il consigliere regionale della Lega Nord, Fabio Rizzi.
Regione, Fabio Rizzi e Roberto Maroni
Regione, Fabio Rizzi e Roberto Maroni Monica Bortolotti

Si chiama “Smile” la nuova inchiesta anticorruzione della Procura di Monza: secondo l’indagine un gruppo imprenditoriale avrebbe turbato in proprio favore l’aggiudicazione di una serie di appalti pubblici banditi da diverse aziende ospedaliere per la gestione in outsourcing di servizi odontoiatrici, corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare.

I carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito martedì una misura cautelare emessa dal giudice per le indagini di Monza nei confronti di 21 persone ritenute, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio.

Nell’Operazione Smile è finito in carcere il consigliere regionale della Lega Nord, Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità ed estensore della recente riforma del sistema sociosanitario lombardo. Ordine di custodia cautelare anche per la moglie di Rizzi, alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari. Per entrambi c’è l’accusa è di associazione per delinquere, perquisizioni sono in corso nel domicilio di Rizzi e negli uffici al Consiglio regionale.