Presidio e flash mob in Regione per la sicurezza e per fermare le morti sul lavoro, l’assessore: «Una battaglia di civiltà»

Presidio con flash mob dei sindacati alla sede di Regione Lombardia per chiedere interventi di prevenzione e contrasto degli infortuni sul lavoro. Destinati 8,6 i milioni di euro (le sanzioni ispettive del 2018) destinati per controlli, assistenza e formazione. Erano presenti anche i genitori di Gabriele Di Guida, morto a Sulbiate.
Lavoro sicurezza presidio con flash mob in Regione
Lavoro sicurezza presidio con flash mob in Regione

Sono 8,6 i milioni di euro (le sanzioni ispettive del 2018) destinati da Regione Lombardia per controlli, assistenza e la formazione ovvero azioni di prevenzione a contrasto degli infortuni sul lavoro. È emerso nell’incontro tra l’assessore al Welfare e i segretari regionali di CGIL, CISL e UIL, a seguito del presidio organizzato a Milano alla sede della Regione sui temi della sicurezza e della salute sul lavoro a cui hanno partecipato più di 500 persone. Erano presenti anche i genitori di Gabriele Di Guida, il venticinquenne di Cavenago di Brianza morto una settimana fa in un incidente in un’azienda metalmeccanica di Sulbiate. I funerali si sono celebrati martedì 16 aprile. Sono 21, dall’inizio dell’anno, i morti sul lavoro in Lombardia: un prezzo pagato caro dalla Brianza che all’inizio di marzo aveva pianto quattro vittime in due settimane, salite a cinque con Di Guida.

L’assessore Giulio Gallera ha evidenziato che “la sicurezza sul lavoro rappresenta per Regione Lombardia una priorità assoluta. Noi ci stiamo impegnando al massimo e saremo al fianco dei rappresentanti dei lavoratori per condurre questa battaglia di civiltà a livello politico e istituzionale”.

A proposito dello stanziamento ha sottolineato: “Risorse che aumentano del 4,7% rispetto all’anno precedente. Sensibilizzeremo il Governo, già a partire dal Patto della Salute 2019/2021 in fase di redazione, per sterilizzare le quote del Fondo sanitario nazionale destinate a interventi per la sicurezza e salute sul lavoro. In tal modo potremo avere risorse permanenti per affrontare la programmazione di politiche specifiche che vadano oltre questa drammatica fase di emergenza”.
Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato la necessità che vengano stanziate risorse aggiuntive per sostenere il sistema della prevenzione regionale: i sindacati hanno chiesto che gli introiti del 2018 siano destinati al piano straordinario che la Regione ha attivato l’anno scorso per rafforzare i servizi ispettivi, e i controlli alle aziende, e sviluppare i piani mirati per la prevenzione.

Regione Lombardia ha fatto sapere che i finanziamenti stanziati lo scorso anno, e corrispondenti agli introiti delle sanzioni del 2017, sono stati utilizzati per assumere, da parte delle Ats, 45 tecnici della prevenzione chiamati a realizzare interventi di controllo e assistenza, “denominati Piani Mirati perché rivolti ad affrontare specifici profili di rischio in specifiche aziende. Il tema della destinazione delle nuove risorse sarà invece condiviso nel corso della Cabina di Regia, composta dalle istituzioni, sindacati e associazioni datoriali, al fine di individuare ulteriori progetti innovativi, necessari per dare attuazione al Piano triennale regionale”.

Durante il presidio i lavoratori e i loro rappresentanti per la sicurezza hanno dato vita a un flash mob in cui si sono ricordate le vittime.

Inoltre, sempre in materia di salute nei luoghi di lavoro e negli ambienti di vita, è stato chiesto a Regione Lombardia l’aggiornamento del piano regionale amianto fatto nel 2005, “per rilanciare le azioni di bonifica e smaltimento e rafforzare la sorveglianza sanitaria sulle patologie asbesto correlate di cui è atteso un picco nei prossimi anni”.