Polizia stradale, voci di trasloco da Seregno a Monza: Arcore invece cresce

Novità in arrivo per la polizia stradale della Brianza. Seregno potrebbe perdere presto il suo distaccamento, punto di riferimento per la città, a favore di Monza. Arcore invece non chiude, anzi potrebbe potenziarsi.
Polizia stradale di Seregno
Polizia stradale di Seregno Pozzi Attilio

Novità in arrivo per la polizia stradale della Brianza. Seregno potrebbe perdere presto il suo distaccamento che nel tempo, grazie alla professionalità degli uomini che vi prestano servizio, ora una ventina in tutto comandati da Gabriele Fersini, è diventato un punto di riferimento certo per la popolazione. L’indiscrezione circola con sempre maggiore frequenza ormai da circa un anno, ma nelle ultime settimane si è fatta più precisa con l’indicazione della chiusura del distaccamento entro il 2017.

A Monza? – Una circostanza, questa, che chi frequenta gli ambienti della sede di via Messina non fa più mistero di conoscere. In attesa di conferme o smentite, l’ipotesi sul tavolo è quella di un trasferimento del distaccamento seregnese a Monza, nei nuovi edifici realizzati sull’area dell’ex caserma IV Novembre di via Montevecchia, già destinati ad accogliere la Prefettura e la Questura, dopo che in prima battuta erano stati pensati per ospitare gli uffici della Provincia di Monza e Brianza.

Alla base di tutto, vi sarebbero una valutazione di carattere logistico, poiché la nuova ubicazione è ad un passo da quella statale 36 che il personale di stanza in città controlla, nonché una di stampo economico, visto che i locali di via Messina sono di proprietà comunale e comportano pertanto un esborso per l’affitto.

«Le voci sono arrivate anche a me – argomenta il sindaco Edoardo Mazza – inaspettatamente anche da parte di persone della strada e non solo addetti ai lavori o politici. Ad oggi, tuttavia, di comunicazioni ufficiali ancora non ce ne sono state recapitate. Se anche l’intenzione fosse quella di trasferire il distaccamento a Monza, ipotesi che ritengo plausibile, considerato che gli immobili al momento sono vuoti, non credo che il trasloco possa essere breve. Questo perché il contratto di affitto della sede prevede una disdetta con almeno sei mesi di anticipo, che attualmente non ci è stata notificata. Per la fine dell’anno solare, insomma, siamo già oggi fuori tempo massimo».

Arcore – Diverso destino invece per il distaccamento di Arcore. È stata definitivamente archiviata la prospettiva di chiudere la caserma di via Monte Bianco. Secondo indiscrezioni, anzi, il comando verrà potenziato e coinvolto in un progetto di ampio raggio, in stretta collaborazione con la Società Autostrade. Quest’ultima affiderebbe agli uomini di Arcore, guidati da qualche anno da Roberto Landonio, la gestione delle tangenziali dell’area Milano Est in modo da coordinare meglio il controllo delle arterie del territorio.

Sulla questione c’è il più stretto riserbo. Il comandante Landonio, impegnato col Gran Premio di Formula Uno, non ha variato di molto le dichiarazioni degli ultimi tempi: «Sono questioni più grandi di noi, ovvero inserite in un quadro più alto. E per il momento non ho nulla di ufficiale da comunicare». Tuttavia proprio Landonio non nega che un incremento di uomini nell’ultimo anno ci sia stato. E questo non sarebbe coerente con una eventuale prospettiva di smantellamento.

Di recente nella struttura comunale che ospita la squadra sono approdati cinque nuovi uomini, arrivati proprio dalla chiusura di un altro presidio il cui personale è stato ridistribuito. Con l’incremento degli scorsi mesi, il numero dei poliziotti arcoresi sale a 24 e, sempre secondo indiscrezioni, la prospettiva sarebbe quella di un ulteriore potenziamento. Una vera rinascita per via Monte Bianco dove il personale si è ridotto negli ultimi anni fino toccare cifre a mala pena in grado di garantire i servizi. Quei segnali tradivano la volontà di accompagnare il comando alla chiusura, ma nel frattempo le decisioni sono cambiate. E oggi all’orizzonte potrebbe esserci perfino una riqualificazione completa dell’edificio che ospita gli agenti. Su questo punto tuttavia non circolano informazioni precise.

Se le voci sul futuro del comando di via Monte Bianco venissero confermate, assicurerebbero al presidio cittadino di salvare la sua vocazione principalmente operativa.