Polizia locale di Monza più efficiente con il fotosegnalamento e la cella di sicurezza

Più autonomia operativa per il comando della polizia locale di Monza, in via Marsala, che si è dotato (uno tra i pochi in Italia) di un gabinetto di fotosegnalamento oltre che di una camera di sicurezza in grado di ospitare soggetti fermati in attesa di giudizio direttissimo.
A destra, l’assessore Federico Arena, il sindaco Dario Allevi e il comandante Pietro Curcio nel gabinetto di fotosegnalamento
A destra, l’assessore Federico Arena, il sindaco Dario Allevi e il comandante Pietro Curcio nel gabinetto di fotosegnalamento

Più autonomia operativa per il comando della polizia locale di Monza, in via Marsala, che si è dotato (uno tra i pochi in Italia) di un gabinetto di fotosegnalamento oltre che di una camera di sicurezza in grado di ospitare soggetti fermati in attesa di giudizio direttissimo.

Con l’attrezzatura per il fotosegnalamento (che ha comportato per il Comune un investimento complessivo di 47 mila euro comprensivo di quattro anni si assistenza e manutenzione) la polizia locale monzese fa un deciso passo avanti nella autonomia: mentre in passato gli agenti dovevano avvalersi di strumenti e uffici di altre forze dell’ordine, con dispendio di tempo ed energie, oggi in via Marsala è possibile sottoporre le persone da identificare a rilievi dei dati descrittivi, fotografici e dattiloscopici in modo da ottenere un’identificazione certa. I dati vengono poi consegnati, in via telematica, agli uffici preposti della Questura per l’inserimento delle impronte nel database del sistema «A.F.I.S.» (Automated Fingerpint Identification System», in italiano «Sistema Automatizzato di identificazione delle Impronte») banca dati unica, informatizzata e consultabile da Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e, tramite Interpol, dalle Polizie straniere.

Con un ulteriore investimento di 32mila euro il Comune ha anche dotato il Comando di una cella per detenere temporaneamente le persone in stato di arresto. In precedenza dovevano essere sorvegliate a vista dagli agenti, anche durante la notte. Oppure si dovevano usare celle di sicurezza messe a disposizione da altre Forze di Polizia. La cella, delle dimensioni di circa 16 metri quadrati dispone di un impianto di videosorveglianza gestito dalla centrale operativa ed esteso anche a tutta l’area interessata alle operazioni di identificazione dei soggetti fermati e foto segnalati.

«Si tratta di due novità che consentiranno di tagliare i tempi e garantire più sicurezza e incisività agli interventi della polizia locale in quanto libereranno risorse da impiegare sul territorio» hanno detto il sindaco Dario Allevi e l’assessore comunale alla sicurezza Federico Arena, i quali hanno inoltre ricordato la prossima (entro l’estate) discussione in consiglio comunale, dopo l’approvazione in giunta, del nuovo Regolamento di polizia locale (l’attuale risale al 1968) al quale ha lavorato il comandante Pietro Curcio: «che consentirà tra l’altro di recepire le disposizioni introdotte dal recente Decreto Sicurezza in tema di Daspo urbano e provvedimenti contro l’accattonaggio molesto, gli schiamazzi, gli atti vandalici, ma anche in materia ambientale (scarico e abbandono rifiuti) e negli ambiti del commercio (abusivismo) e del benessere degli animali».