Piscine a Monza: il Comune straccia il contratto con Sport Management per il Pia Grande

Non c’è accordo tra Comune di Monza e privato, risolto il contratto con Sport Management per il centro natatorio Pia Grande. Le contestazioni di piazza Trento, a partire dalla laguna esterna mai realizzata.
Il Centro natatorio Pia Grande di Monza
Il Centro natatorio Pia Grande di Monza Fabrizio Radaelli

Sport Management non è più il gestore del centro natatorio Pia Grande di Monza, a Sant’Albino: non c’è intesa tra privato e Comune e gli uffici pubblici risolvono il contratto. Finisce così l’estate all’asciutto della più importante piscina del capoluogo brianteo. La disputa prosegue da settimane, da quando cioè è stato possibile riaprire al pubblico gli impianti sportivi.

Così non è stato per il Pia Grande: la società ha chiesto al Comune di Monza di rivedere i termini economici della convenzione, piazza Trento ha ripetutamente intimato al privato di aprire il servizio pubblico. La situazione sembrava sbloccata a fine luglio, quando Sport Management ha comunicato l’intenzione di riaprire e le piscine con un atto unilaterale – cioè ancora senza un accordo con il Comune – ma il 30 luglio lo strappo è stato definitivo: gli uffici comunali hanno firmato l’atto di revoca della convenzione del 2012.

In teoria il privato dovrebbe proseguire l’attività fino al passaggio di consegne a un nuovo gestore che, si legge nell’atto comunale, dovrà essere individuato “nelle more dell’espletamento della relativa procedura ai sensi della vigente normativa”. Insomma: i tempi potrebbero non essere brevi. Cosa ne sarà dell’impianto nel frattempo, è da scoprire.

Il Comune giustifica la rottura del contratto “per grave inadempimento e grave ritardo nei confronti” e multa la società veronese per 1.400 euro “per non aver adempiuto entro 5 giorni dalla diffida notificata in data 11/6/2010, a comunicare tempi e modalità di riapertura dell’impianto. Si dà atto che i 14 giorni di inadempimento sono stati computati sino al giorno 30/06/2020, giorno in cui è stata comunicata la prevista riapertura dell’impianto, così come sopra precisato”.

Il Comune rinvia “a separato provvedimento la quantificazione degli ulteriori crediti derivanti da canoni non ancora corrisposti e degli eventuali ulteriori danni da riconoscere all’amministrazione comunale”.

D’altra parte, da quanto si legge nell’atto municipale, è l’epilogo di un braccio di ferro che prosegue da tempo: a febbraio piazza Trento ha contestato alla società una serie di opere previste da contratto e mai realizzate, cioè vasca laguna esterna, palestra fitness, centro benessere, posizionamento pannelli solari per la produzione di acqua calda, posizionamento di pannelli fotovoltaici, revisione dell’impianto di aereazione del piano vasche (eseguito parzialmente solo dopo alcuni recenti sopralluoghi da parte di funzionari comunali), sostituzione di bruciatori esistenti ed interventi di messa in efficienza degli impianti (eseguito parzialmente solo dopo alcuni recenti sopralluoghi da parte di funzionari comunali).

Per quanto riguarda la laguna esterna, a marzo Sport Management ha presentato un progetto di fattibilità: ma anche in questo caso le risposte non sono ritenute sufficienti dal Comune, che segnala come le opere – da accordi – dovevano già essere concluse.