Piove. E il mercato va in ammollo Bovisio, dopo 3 mesi: tutto da rifare

Pendenze sbagliate e pozzetti posizionati male, l’area del mercato è un vero disastro. E c’è anche il rischio di restare folgorati per le torrette dell’elettricità non coibentate in modo sufficiente.
Area mercato, una lunga serie di problemi.
Area mercato, una lunga serie di problemi. Fabio Cavallari

Le piogge consistenti dei giorni scorsi hanno messo risalto in modo chiaro i problemi tecnici che erano già emersi nella nuova area mercato in queste prime settimane di utilizzo. Le criticità non sono di poco conto e possono essere risolte solo mettendo mano ad un’opera che ha appena tre mesi di vita. Per questo motivo nei prossimi giorni il sindaco Giuliano Soldà e l’assessore Paolo Bosisio incontreranno il consorzio di imprese che hanno realizzato i lavori per discutere delle questioni spinose. La principale è quella legata al fatto che con la pioggia il piazzale che ospita le 105 bancarelle diventa un lago.

«A causa delle pendenze errate– spiega il primo cittadino– l’acqua si accumula e si formano delle grosse pozzanghere. Il fatto che poi i pozzetti siano stati posizionati in modo sbagliato, lasciando completamente sguarnita la zona centrale, non facilità certo le cose». Per provare ad ovviare questo problema, gli ambulanti hanno forato l’asfalto con un trapano ma senza molti successi visto che l’acqua non drena. Proprio l’asfaltatura non eseguita a regola d’arte crea poi alcune fessure tra una rullata e l’altra, in cui si insinua l’acqua che in inverno si trasformerà in ghiaccio.

«La cosa che preoccupa di più– continua Soldà – sono le torrette a scomparsa a cui i mercatali si attaccano per avere l’energia elettrica. Queste probabilmente non sono state ben coibentate e quindi filtra l’acqua, aumentando esponenzialmente il rischio di folgorazione». Ad allagarsi però non è solo il piazzale, ma anche i parcheggi e parte del prato verso Corso Milano. Qui infatti nel sottosuolo è stata collocata una vasca di drenaggio che però è troppo piccola e quindi tracima trasformando l’erba in un acquitrino.

Non mancano poi le criticità nel fabbricato del futuro bar, dove è stata progettata una cucina senza finestre. Il consorzio d’impresa poi ha realizzato solo tre delle nove porte previste e così nel locale, tutto a vetrate, il caldo diventa insopportabile anche perché l’impianto di condizionamento è sottodimensionato.