«Palpeggiata e rapinata al laghetto di Giussano». E’ tutto falso, denunciata

Il racconto di una ventinovenne non ha convinto i carabinieri: alla fine la donna ha ammesso di aver ceduto il telefonino a due stranieri in cambio di una dose e di aver inventato la rapina per non dover dire la verità ai genitori
Una pattuglia dei carabinieri
Una pattuglia dei carabinieri

Ai carabinieri ha raccontato che il 23 maggio è stata rapinata e palpeggiata da due nord africani mentre prendeva il sole al laghetto di Giussano. In realtà era tutta un’invenzione, per nascondere ai genitori di aver ceduto il cellulare a uno spacciatore in cambio di una dose di cocaina. La donna, una ventinovenne di Carugo, è stata mascherata dai carabinieri di Giussano e denunciata per simulazione di reato.

I militari hanno scoperto, attraverso controlli telefonici, che nei momenti in cui doveva essere vittima della violenza e della rapina, in realtà la donna stata chiacchierando al telefonino. Una sfaccettatura che a inizio settimana ha spinto i carabinieri a invitare la ventinovenne a presentarsi in caserma. Di fronte alla richiesta di ulteriori chiarimenti, la carughese si è contraddetta più volte e alla fine ha ammesso di aver inventato tutto perché si vergognava a raccontare la verità ai suoi genitori.