Pagelle regionali per la sanità, Monza e Brianza restano senza lode

Solo il direttore Asl Matteo Stocco arriva alla seconda fascia di valutazione su sette, il San Gerardo si ferma alla quarta, l’ospedale di Desio Vimercate alla terza: niente lode per i direttori generali della sanità nelle pagelle regionali.
La nuova palazzina del San Gerardo ancora non in funzione
La nuova palazzina del San Gerardo ancora non in funzione Fabrizio Radaelli

Qualcosa va bene, qualcosa va male, ma un fatto è certo: nessuno porta a casa la lode a Monza e Brianza nelle pagelle della sanità della Regione Lombardia. Il Pirellone ha completato la valutazione dei manager di ospedali e Asl e i risultati sono stati resi pubblici nella serata di venerdì 4 dicembre. Chi se la cava meglio è il direttore dell’Asl Mb, Matteo Stocco, che raggiunge la fascia 2, tra 86 e 95 punti su 100 disponili. Più in basso Pietro Caltagirone, in fascia 3, mentre il direttore generale del San Gerardo, Simonetta Bettelini, non va oltre la fascia 4, a mezza classifica.

Il sistema di valutazione misura il raggiungimento da parte dei manager degli obiettivi fissati dalla Regione Lombardia, divisi tra obiettivi operativi e obiettivi strategici. Nel primo caso viene verificato il il rispetto delle regole del sistema sanitario nei settori prevenzione, veterinaria, personale, economico, programmazione, governo dei dati e socio sanitario. Un voto preliminare: chi ottiene almeno in 50% dei risultati può essere valutato anche per gli obiettivi strategici. È raro, peraltro, che non accada. Gli obiettivi strategici sono quelli che riguardano per gli ospedali la

razionalizzazione dell’offerta, edilizia, razionalizzazione della spesa e mantenimento, dell’equilibrio di bilancio economico, per le Asl prevenzione (screening e antinfluenzale), veterinaria (semplificazione), economico (mantenimento dell’equilibrio di bilancio), programmazione (punti nascita, liste attesa, ricetta elettronica), governo clinico e socio sanitario. Detto così dice poco, ma di fatto le valutazioni riguardano solo in minima parte la qualità delle cure quanto soprattutto la gestione della macchina sanitaria. E si traducono i benefit economici per i manager, cioè i direttori generali, in base ai risultati ottenuti.

Sono sette le fasce di merito in cui possono essere inseriti: fascia 7 (0/45 punti), fascia 6 (46/55 punti), fascia 5 (56/65 punti), fascia 4 (66/75 punti), fascia 3 (76/85 punti), fascia 2 (86/95 punti), fascia 1 (96/100 punti). Matteo Stocco, direttore dell’Asl di Monza, è stato collocato in fascia 2, Pietro Caltagirone alla guida dell’azienda ospedaliera di Vimercate e Desio in fascia 3, Simonetta Bettelini in fascia 4.

In generale i risultati sembrano minori di altri anni o forse il sistema di valutazione è stato più severo – in ogni caso le valutazioni sono anche la premessa di conferma di incarico o di rimozioni, di solito. Di certo in passato la sanità brianzola ha avuto prestazioni migliori. La direttrice del San Gerardo è in ampia compagnia, sono molti i direttori in fascia tre o quattro, mentre peggio fanno soltanto Enzo Brusini del San Paolo di Milano e Amedeo Tropiano del Gaetano Pini (fascia 5). I migliori sono si trovano soprattutto tra le Asl: l’unico direttore di ospedale in fascia 2 è Armando Gozzini di Busto Arsizio. Con lui anche Alberto Zoli dell’Areu (l’azienda di emergenza e urgenza) e poi i direttori Asl Mara Azzi di Bergamo, Antonio Mobilia dell’Asl Milano 2 e Stocco di Monza. L’unico manager di fascia 1 è Carmelo Scarcella alla guida dell’Asl di Brescia.