Ospedale, «4mila visite specialistiche saltate»: linee guida per la riprogrammazione

Quattromila visite specialistiche saltate durante l’emergenza Covid all’ospedale San Gerardo, la necessità di riprogrammarle e le segnalazioni dei pazienti che vedono svanire le prenotazioni dello scorso autunno. Le indicazioni della direzione.
Ingresso dell’ospedale San Gerardo di Monza: in arrivo un termoscanner
Ingresso dell’ospedale San Gerardo di Monza: in arrivo un termoscanner Fabrizio Radaelli

Quattromila visite specialistiche saltate durante l’emergenza Covid all’ospedale e la necessità di riprogrammarle. È quanto riferito dallo sportello Cup del San Gerardo ad una coppia monzese che attendeva da molti mesi due visite specialistiche.

«A novembre avevamo preso appuntamento per una visita pneumologica e ancora prima, a settembre, per una visita diabetologica – hanno raccontato al Cittadino – gli appuntamenti attesi, fissati proprio in questi giorni, sono finiti in piena emergenza Covid e sono saltati».

Appena hanno potuto raggiungere il Cup, settimana scorsa, per la conferma degli appuntamenti, hanno scoperto che le due visite attese così a lungo dovevano essere riprogrammate.
«L’operatrice – hanno riferito i pazienti al giornale – ci ha detto che sono 4mila le visite saltate e che al momento non è proprio pensabile di poter effettuare una prenotazione».

In tema di visite l’altra segnalazione arriva da una donna che si è sottoposta lunedì scorso a una lastra toracica in urgenza: «Ho avuto subito l’appuntamento – riferisce – ma ciò che mi ha meravigliato è che sono entrata in ospedale senza che nessuno mi prendesse la temperatura, mentre, una volta raggiunto l’ambulatorio, la temperatura è stata presa solo a una paziente che doveva fare una Tac, ma non a me».

II direttore generale della Asst di Monza non conferma né smentisce le 4mila visite specialistiche che sono state cancellate nell’emergenza Covid-19, ma riconosce la necessità di riprogrammare le visite: «Il decreto regionale prevede per gli accessi agli ambulatori una ripresa fino al 60% dell’erogazione precedente all’emergenza sanitaria e questo a causa delle modalità maggiormente dilatate degli accessi per poter effettuare i necessari controlli e per evitare assembramenti. Attualmente sui due presidi abbiamo erogato circa il 50% dell’erogazione complessiva sulla classi Urgente e Breve e si stanno facendo le valutazioni di come riprogrammare le componenti sospese durante l’emergenza (classi D e P)», vale a dire Differibile e Programmata.

Sempre la direttiva regionale impone alle Asst di predisporre una programmazione della ripartenza rispettosa di una serie di criteri di separazione e di tutela degli accessi nei presidi, per il pronto soccorso, gli ambulatori, i ricoveri.
«La nostra Asst – prosegue Alparone – aveva già predisposto le procedure che consentono di controllare gli accessi in ospedale per tutti questi percorsi. Ci stiamo predisponendo inoltre per far in modo che gli accessi avvengano preferibilmente tramite prenotazione e questo anche su Cup e per alcune prestazioni ad accesso diretto, come per esempio i prelievi».

In particolare, ci sarà la possibilità di prenotare l’accesso tramite la app Zero Coda, già lanciata sugli ambulatori dei tamponi e per i prelievi o attraverso il call center regionale. «È in fase di realizzazione è anche tutta la tecnologia di accesso tramite termoscanner – prosegue Alparone – che per ora è gestita tramite personale dedicato alla verifica delle temperature tramite termometro a raggi».