Orsan sulla riapertura delle visite nelle rsa: «Bene l’ordinanza, ma oggi 8 su 10 resteranno chiuse»

«Bene l’ordinanza del ministro Speranza, ma oggi 8 su 10 resteranno chiuse»: così il comitato Orsan commenta la decisione del governo di consentire, dopo oltre un anno, le visite dei parenti nelle rsa.
Una rsa brianzola
Una rsa brianzola

«Il nostro primo pensiero oggi va a chi non ce l’ha fatta. Ai tantissimi familiari i cui affetti sono morti soli in rsa, senza poterli salutare un’ultima volta. Non li dimenticheremo mai e adesso ci si metta subito al lavoro. Noi familiari offriamo come sempre la massima collaborazione alle rsa, con personale stanco, scarso e occupato ai nostri compiti, per riprendere visite in sicurezza. Tutte le Regioni italiane e le rsa italiane applichino oggi stesso il provvedimento, altrimenti siano sanzionate». Così il presidente del comitato Open rsa now (Orsan), Dario Francolino, commenta l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che riapre le porte alle rsa italiane, chiuse alle visite in presenza dall’inizio della pandemia

«L’ordinanza è migliorabile ma siamo soddisfatti – prosegue Francolino – Non ci sono né vincitori né vinti, ha soltanto vinto la civiltà sulla barbarie ed è stato posto rimedio ad una clamorosa dimenticanza collettiva frutto di un corto circuito istituzionale ma anche di inerzia da parte di chi doveva, svolgere un ruolo attivo per ripristinare gli incontri in presenza e chiaramente non l’ha fatto. Ora il Ministero della Salute dovrà vigilare sull’applicazione effettiva della normativa e sanzionare le rsa che, senza validi motivi di sicurezza, violino l’ordinanza e non facciano entrare familiari, amici e conoscenti».

«Purtroppo – continua -, fino a ieri mattina (sabato 8 maggio, nda), rsa e Regioni non credevano che l’ordinanza sarebbe arrivata entro il 9 maggio e non si erano organizzate. Orsan e gli altri comitati di familiari vigileranno attraverso sistemi regionali di monitoraggio e segnaleranno alle forze dell’ordine e alle Regioni le rsa inadempienti. Siamo soddisfatti a metà perché purtroppo sappiamo, da quanto comunicatoci dagli altri familiari, che 8 strutture su 10 in Italia, non riapriranno. Sappiamo che il 90% delle RSA non sono pronte ad aprire le porte ai visitatori perché non hanno mai creduto che questa ordinanza potesse essere promulgata con effetto immediato in occasione della Festa della mamma. Oggi, tutti saltano sul carro dei vincitori e si attribuiscono la paternità del provvedimento dimenticando che se questo nuovo protocollo per l’accesso in presenza e sicurezza di familiari, amici e conoscenti in rsa è stato approvato il merito è esclusivamente di noi familiari che lo abbiamo scritto ed inviato massivamente a tutte le Istituzioni competenti. Ma va bene cosi, adesso serve che immediatamente, oggi stesso, Regioni e rsa tolgano tutti i divieti veri o fasulli dietro ai quali si sono trincerati da febbraio 2021 ad oggi quando il 100% degli ospiti delle rsa e delle rds erano ormai vaccinati».