Ornago: Paolino Villa muore il giorno dopo l’archiviazione della tragedia di sorella e nipote

Paolo Villa, 75 anni, per tutti Paolino, è morto mercoledì sera mentre stava cenando nella casa di riposo ad Ornago. Poche ore prima si era conclusa con l’archiviazione la vicenda processuale in cui era stato inizialmente coinvolto per la morte della sorella e della nipote. I funerali si terranno venerdì alle 14.30 a Ornago.
Ornago Paolo Villa
Ornago Paolo Villa

Paolo Villa, 75 anni, per tutti Paolino, è morto mercoledì sera mentre stava cenando nella casa di riposo ad Ornago. Fatale un arresto cardiaco, a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. I funerali si terranno venerdì alle 14.30 a Ornago.


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L’uomo è morto poco dopo che era stata messa la parola fine sulla triste vicenda che lo aveva visto inizialmente indagato di omicidio per la morte di sorella e nipote. Il decreto di archiviazione della vicenda è stato firmato dal gip del tribunale di Monza Cristina di Censo, su richiesta del pm Emma Gambardella. Archiviazione sollecitata insistentemente dal difensore di Villa, l’avvocato monzese Maura Traverso. Alla scoperta dei corpi senza vita di Amalia Villa e Marinella Ronco, madre e figlia di 85 e 52 anni, si era arrivati casualmente quando, il 10 febbraio scorso, Paolo Villa aveva accusato un malore al bar di fronte a casa. L’arrivo dei familiari e dei soccorritori sul posto aveva portato al macabro ritrovamento, nell’appartamento di via al Santuario dove abitavano tutti e tre. Le due donne erano morte già da qualche giorno, ma Villa, in stato confusionale, non aveva saputo dare spiegazioni plausibili ai carabinieri. Nei suoi confronti era scattato il fermo per omicidio, ma gli accertamenti medici disposti dalla procura avevano chiarito che si trattava di decessi per cause naturali. Il paese, da subito, si era schierata a favore di Villa, da tutti benvoluto e conosciuto per il suo impegno nel volontariato.

Alla notizia della morte anche l’avvocato Cristina Biella ha voluto esprimere un suo pensiero: «Paolo ci ha lasciato proprio quando è stata posta la parola fine, con il decreto di archiviazione, ad una vicenda dolorosa innanzitutto dal punto di vista umano. È una coincidenza che fa riflettere, come se Paolo avesse voluto salutarci dopo aver concluso la sua battaglia per la verità. Se ne è andato sapendo di aver vinto e questo, almeno in parte, ci conforta dopo aver trascorso mesi difficili, nei quali per Paolo ed insieme a Paolo i parenti hanno combattuto certi della sua estraneità ai fatti contestati. Un sentito ringraziamento va rivolto a tutta la comunità di Ornago, che sin dalle prime battute si è stretta attorno a Paolo e che non sta facendo mancare, neppure ora, di comunicare il suo affetto e la sua solidarietà».