Ordinanza del ministro Speranza: niente sci fino al 5 marzo, la Lega: «Basta “metodo Conte”», la rabbia degli operatori

Dopo le indicazioni arrivate da Ricciardi e Cts il ministero ha preso la decisione di rinviare l’apertura degli impianti bypassando così le ordinanze dei governatori delle regioni interessate. Le reazioni non sono mancate.
Niente sci fino al 5 marzo
Niente sci fino al 5 marzo

«Ne parlerò in settimana con il ministro Speranza» ha detto poche ore fa il consigliere del ministero della salute Walter Ricciardi, a proposito della necessità di non far ripartire le attività sciistiche lunedì 15 febbraio. Ebbene, a stretto giro di posta nella serata di domenica 14 è arrivato lo stop del ministero. Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri 14 gennaio 2021. Il provvedimento, spiega una nota, «tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante UK e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi».

La variante inglese è quella che in questo momento preoccupa maggiormente sul fronte contagi:«La preoccupazione per la diffusione di questa e e di altre varianti del virus SARS-CoV-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania». Una decisione nazionale che blocca tutto ciò che avevano stabilito i governatori delle regioni interessate i quali avevano già firmato le ordinanze di riapertura degli impianti. Il ministero ha annunciato che: «Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori».

Ma la decisione ha già provocato non pochi malumori, a partire dalla Lega, ora con tre ministeri nel governo Draghi. Così i capigruppo della Lega, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari: «Non si può continuare con il “metodo Conte”, annuncio la domenica e chiusura il lunedì, ad opera del trio Ricciardi-Arcuri-Speranza. Serve un cambio di passo e rispetto per la gente di montagna e per chi lavora, oltre a rimborsi veri e immediati: al di là di Speranza, appena riconfermato ministro, è necessario un cambio di squadra a livello tecnico». Mentre Letizia Moratti, assessore al welfare della Lombardia ha parlato di «danno grave» per gli operatori:«Il Cts aveva i dati dei flussi già da martedì quindi poteva dare una indicazione» che avrebbe permesso al ministro Speranza di «prendere una iniziativa più tempestiva» ha detto. «Vogliamo e pretendiamo un governo vicino al mondo produttivo» ha rincarato Giulio Gallera .

E anche tra gli operatori emerge il disappunto: «Abbiamo appena appreso l’incredibile decisione di non consentire l’apertura degli impianti sciistici – dicono dagli impianti dei Piani di Bobbio – la notizia ci arriva con sole 12 ore di anticipo rispetto alla data ufficiale di apertura, ci stiamo attivando per i rimborsi degli abbonamenti, chiediamo un paio di giorni di pazienza»