Operazione Progroup e Vitali a Vimercate, i dubbi dell’ex sindacalista Gigi Redaelli

Con una lunga lettera inviata al sindaco e all’assessore Mascia l’ex segretario provinciale della Cisl sui 200 posti di lavoro promessi chiede: «Saranno numeri reali e tutti posti di lavoro nuovi? Le aziende presenti dove andranno?»
Vimercate rendering Progroup ex area Ibm
Vimercate rendering Progroup ex area Ibm Michele Boni

I sindacati chiedono garanzie sull’operazione Progroup e Vitali sia a livello occupazionale che di impatto ambientale nell’area ex Ibm di Vimercate. Dopo l’incontro dell’amministrazione comunale con l’azienda multinazionale tedesca che produrrà cartone ondulato nel comparto industriale di via Kennedy con una grande unione d’intenti e l’annesso comunicato, che ha descritto il vertice, ora è Gigi Redaelli ex segretario provinciale della Cisl a volerci vedere chiaro.

L’ex sindacalista ha scritto una lunga lettera aperta al primo cittadino Francesco Cereda e all’assessore all’Urbanista e vicesindaco Mariasole Mascia. « Progroup dichiara la creazione di oltre 200 posti di lavoro, di fatto riaffermando quanto dichiarato a suo tempo nella Commissione Territorio del Comune di Vimercate. Questo dell’occupazione era il primo punto di criticità evidenziato e allo stato rimane inalterato ed evidenzia quanto sia lontano “il fasto” della presenza di 3.000 dipendenti (oltre l’indotto) che ha ospitato il sito, ai poco più di 200 nel 2024 (i posti di lavoro annunciati saranno 65 per Progroup AG e di 140 per le altre due aziende partner). Saranno numeri reali e tutti posti di lavoro nuovi? Che tipo di verifica e di confronto ci sarà su questo punto?» si domanda Redaelli.

Che aggiunge: «Un altro aspetto di cui non si fa cenno nell’incontro e che ha visto pesanti problematiche e difficoltà lo scorso novembre, riguarda le aziende oggi presenti nel sito, resteranno ancora a Vimercate? Saranno realmente ricollocate nella vecchia palazzina uffici che dovrà essere riqualificata dal gestore del laboratorio? In sostanza che fine faranno? Dal punto di vista occupazionale bisogna mettere in atto tutte le soluzioni possibili al fine di spingere per la piena occupazione dell’area».

Lo stesso sindacalista nella sua missiva scritta dopo il comunicato congiunto di Comune e Progroup punta l’attenzione anche sull’aspetto ambientale. «Nella richiesta fatta a suo tempo da Progroup di potersi insediare sul territorio comunale si prevedeva la costruzione di “tre torri alte 39 metri” dove ciascuna conterrebbe un magazzino, nel comunicato congiunto non si fa cenno a questo aspetto, come pensate di affrontare l’impatto sul cambiamento paesaggistico dell’area? Sempre nel comunicato congiunto, Progroup dice “che è un’azienda che si impegna a investire in tecnologie sostenibili e all’avanguardia per giungere a un’economia circolare e a rifiuti zero, con l’obiettivo di risparmiare risorse, ridurre l’uso di acqua ed energia e diminuire le emissioni di CO2” – ha scritto Redaelli -. Queste dichiarazioni sono importanti e sono un’ottima cosa sul tema dell’impatto ambientale, però la carta per essere lavorata negli impianti arriva trasportata sui camion e su questo tema del traffico pesante, anche se formalmente non si tratta di un insediamento di logistica, l’effetto è comunque simile (sembra che ci possa essere un traffico in entrata e in uscita dal sito di 120 camion al giorno). Qualcuno che lavora nel settore dice che a regime potranno essere molti di più e su questo aspetto, che impatta in particolare sulla cittadinanza della frazione di Velasca e Vimercate nord, bisogna prestare molta attenzione».

A replicare attraverso il suo profilo Facebook è stato direttamente Cereda. « Il punto di partenza di qualsiasi ragionamento è che l’operazione è stata avviata dalla precedente amministrazione che ha concesso il permesso di costruire per la realizzazione del progetto così come presentato dall’operatore – ha risposto il sindaco -. Il Comune quindi in questo momento non può vietare né imporre modifiche. Quello che la nostra amministrazione può fare (e sta facendo) è aprire un tavolo di dialogo costruttivo con le due imprese coinvolte (Vitali – proprietario- e Progroup) per condividere eventuali modifiche da apportare al progetto e che possano correggere o mitigare alcune delle criticità emerse».

Per quanto riguarda il fronte occupazionale il primo cittadino ha spiegato che « stiamo lavorando con Vitali affinché le aziende attualmente presenti all’interno dell’area Ibm, che hanno circa 500 dipendenti, possano essere mantenute all’interno dell’area stessa, nella parte non occupata da Progroup. Qualora per ragioni di spazio non fosse possibile tenerle tutte dentro, si cercherà di ricollocarle sempre su territorio vimercatese. L’obiettivo è evitare che la nostra città perda posti di lavoro. Parallelamente il nuovo stabilimento di Progroup e dei suoi partner assicurerà 200 nuovi posti di lavoro».

Sul versante ambientale invece Cereda ha ribadito: «stiamo lavorando con Progroup affinché si possano rivedere le altezze dei famosi magazzini di 40 metri. Su questo l’azienda si è già detta disponibile a venire incontro, per quanto possibile, alle nostre richieste; su questo lavoreranno nei prossimi mesi i tecnici. Abbiamo anche chiesto di prevedere la realizzazione di una sorta di “barriera verde” fatta da piante ad alto fusto che possa mitigare l’impatto visivo dello stabilimento dal lato che guarda verso la frazione di Velasca; anche su questo Progroup si è detta disponibile a lavorare. Gli incontri che in questi mesi abbiamo realizzato e che realizzeremo nei prossimi, sono quindi volti a intervenire in queste direzioni per rendere il più positivo possibile l’impatto sulla città di questo progetto. Approfitto anche per ringraziare sia Vitali che Progroup per la disponibilità al dialogo e la collaborazione dimostrata finora».