Omicidio Vivacqua, via al processo Alla sbarra c’è anche la ex moglie

Si è aperto lunedì alla Corte di Assise di Monza il processo per i cinque imputati dell’omicidio di Paolo Vivacqua, l’imprenditore desiano ucciso il 14 novembre 2011 con sette colpi di pistola nel suo ufficio di Desio, in via Bramante. Imputati anche l’ex moglie, Germania Biondo e il suo presunto amante.
L’ufficio dove è stato ucciso l’imprenditore
L’ufficio dove è stato ucciso l’imprenditore

Si è aperto lunedì alla Corte di Assise di Monza il processo per i cinque imputati dell’omicidio di Paolo Vivacqua, l’imprenditore desiano ucciso il 14 novembre 2011 con sette colpi di pistola nel suo ufficio di Desio, in via Bramante. In aula, davanti la giuria popolare, e al presidente, il giudice Giuseppe Airò e l’omologo Alessandro Rossato – a latere – l’ex moglie di Vivacqua, Germania Biondo e il suo presunto amante, l’investigatore privato Diego Barba, per l’accusa (il Pm Donata Costa) i presunti mandanti dell’omicidio, il presunto intermediario Salvino La Rocca che con la promessa di 60 mila euro avrebbe assoldato Antonino Giarrana e Antonino Radaelli, i presunti killer. Parti civili, i figli di Vivacqua e la convivente romena dell’imprenditore, che gli aveva dato un figlio. Un’indagine complessa quella che ha portato al giudizio immediato i cinque imputati. Inizialmente si era ipotizzato che il delitto fosse maturato nell’ambito della malavita: visti gli svariati affari di Vivacqua, non era stato escluso che potesse aver “pestato i piedi” a qualcuno. Poi la clamorosa svolta, ora finita in tribunale.