Omicidio Vivacqua, colpo di scena Desio: testimone pestato da ignoti

Nuovi sviluppi sul caso dell’omicidio di Paolo Vivacqua, l’imprenditore siciliano ammazzato nel suo ufficio di via Bramante a novembre 2011. Gino Guttuso, pregiudicato di Desio, ma teste chiave nell’inchiesta, la sera del 18 aprile ha subito un pestaggio ad opera di due individui, fino ad ora ignoti. Il tribunale di Monza ha deciso di acquisire la sua testimonianza.
Desio. Novembre 2011: Paolo Vivacqua è stato appena ucciso nel suo studio
Desio. Novembre 2011: Paolo Vivacqua è stato appena ucciso nel suo studio

Prove tecniche di processo anticipato per l’omicidio di Paolo Vivacqua, l’imprenditore siciliano ammazzato nel suo ufficio di via Bramante a novembre 2011. Il colpo di scena è arrivato nei giorni scorsi, con la decisione del tribunale di Monza, su richiesta della procura, di acquisire, con la formula dell’incidente probatorio, la testimonianza di Gino Guttuso, uno dei testi chiave nelle indagini che, a marzo, hanno portato all’esecuzione di cinque arresti con l’accusa di omicidio, a oltre due anni dal fatto.

Questo perché Guttuso, pregiudicato di Desio, la sera del 18 aprile ha subito un pestaggio ad opera di due individui, fino ad ora ignoti. Secondo carabinieri e procura di Monza (pm Donata Costa), è stato un avvertimento, una spedizione punitiva attuata proprio per le dichiarazioni rese da Guttuso in riferimento alle vicende dell’omicidio Vivacqua.

E dunque un’aggressione i cui mandanti, sempre secondo le tesi accusatorie, sarebbero proprio da identificare nelle persone finite in carcere una ventina di giorni prima: l’ex moglie della vittima Germania Biondo, l’amante di lei (almeno secondo gli inquirenti) Diego Barba, i due presunti esecutori materiali Antonino Giarrana e Antonino Radaelli (già condannati in primo grado per l’omicidio della consuocera di Vivacqua Franca Loiacono, avvenuto l’anno successivo a Desio in via dei Mariani nel garage della donna), e il siciliano Salvino La Rocca, che gli investigatori considerano legato alla Stidda agrigentina, presunto mediatore nell’arruolamento dei killer.

Tesi, quella della spedizione punitiva, fortemente negata dai difensori, pronti comunque a dare battaglia, in quello che si preannuncia come un processo molto combattuto. Prima di approdare in Corte d’Assise, tuttavia, le parti si ritroveranno faccia a faccia di fronte al gip Alfredo De Lillo, per la discussione dell’incidente probatorio. Si tratta tecnicamente, di un’anticipazione dell’istruttoria dibattimentale, momento nel quale si forma la prova, nella quale le dichiarazioni del teste vengono raccolte e acquisite agli atti.