Occhi sulla Statale 36 verso le Olimpiadi 2026: «Interventi necessari, è essenziale per i collegamenti con le sedi di gara»

Aperto il tavolo con l’assessore Terzi e Regione Lombardia: occhi puntati sulla Statale 36 verso le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Intanto: «Viale Elvezia spetta all’Anas».
Monza Statale 36 valassina Svincolo uscita viale Elvezia
Monza Statale 36 valassina Svincolo uscita viale Elvezia Fabrizio Radaelli

Il tratto di viale Elvezia tra il Rondò dei pini e l’uscita di Lissone Sud sulla Valassina è di competenza di Anas: è il punto fermo fissato martedì in Regione, durante l’incontro tra l’assessore alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi e gli amministratori dei comuni toccati dalla Statale 36, da Cinisello Balsamo alla Valchiavenna.
«Il confronto – spiega il vicesindaco di Monza Simone Villa, presente al tavolo voluto dalla giunta Fontana – è il frutto di un ordine del giorno approvato all’unanimità lo scorso dicembre dal consiglio lombardo con l’obiettivo di definire le priorità degli interventi da attuare anche in vista delle Olimpiadi del 2026».

Le discussioni, a cui parteciperanno i rappresentanti di Anas, delle province e delle comunità montane, proseguiranno in quattro tavoli territoriali, tra cui uno dedicato alla porzione brianzola fino a Briosco.
«È un passo importante – afferma Villa – aver definito la competenza su viale Elvezia: ora chiederemo ad Anas di effettuare la manutenzione e di mettere in sicurezza la parte non comunale. Nelle prossime settimane presenteremo un documento dettagliato». Gli incontri dovrebbero riprendere dopo l’estate.

«La SS 36 – ha aggiunto Antonio Rossi, sottosegretario regionale allo sport – insieme alla SS 38 e alla Lecco/Bergamo è tra le arterie che deve essere sottoposta a interventi. Quello di Orio al Serio, infatti, è il secondo aeroporto lombardo e sarà utilizzato in maniera particolare dai turisti e dagli atleti che arriveranno. La SS 36 è essenziale per i collegamenti con i territori che saranno interessati dalle gare olimpiche».
E poi: «Sistemare le criticità sulla 36 vuol dire non avere ripercussioni sulla 38 e sulla viabilità complessiva di questa parte di territorio regionale».

Intanto anche l’associazione monzese HQ rilancia l’allarme, definendo la Statale 36 “la strada extraurbana più pericolosa d’Italia”, con 311 incidenti rilevati da Aci nel 2017, lungo i 23 chilometri di territorio provinciale.
«Occorre mettere in sicurezza questo tratto – si legge nell’ultimo comunicato -. I problemi della SS 36 sono seri e innumerevoli. Già si pensa al restyling in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, ma sono altre le urgenze».

Sette i punti messi in evidenza dalla relazione stilata dai membri di HQ. Si va dalla lunghezza delle corsie di immissione e accelerazione, lunghe circa un centinaio di metri, che dovrebbero però essere il doppio, agli accessi a Lissone, Desio e Seregno che andrebbero ripensati, «per evitare e croniche code nelle ore di punta». Nella relazione si parla anche della SP6: «il raccordo di Monza – Lissone è contorto e poco sicuro», spiegano da HQ.

Una considerazione per quanto riguarda le cuspidi, le punte metalliche dei guardrail, «che andrebbero protette con appositi attenuatori d’urto».
Anche i guardrail metallici non sarebbero a norma per la sicurezza dei motociclisti, e troppo deboli per l’impatto con i mezzi pesanti. Punto dolente sono le tratte nei comuni di Lissone, Desio, Seregno, Giussano e Briosco, «da anni teatro quasi quotidiano di incidenti». E infine le asfaltature, «in condizioni non accettabili per il tipo di strada, di fatto assimilabile ad una autostrada».