Non è bastata la zona gialla. Ristoratori, baristi e quegli imprenditori che si riuniscono nel movimento “La Brianza che non molla” mercoledì mattina si sono rimessi marcia sulla Valassina, in direzione di Milano, per raggiungere il palazzo della Regione e chiedere “il diritto a lavorare”. Di nuovo a distanza di due settimane. Oltre al mondo della ristorazione, che ha riaperto con restrizioni con il nuovo colore della Lombardia, presenti anche organizzatori di eventi, titolari di palestre e piscine, che invece rimangono chiusi. E una volta a destinazione hanno ottenuto un colloquio col presidente Attilio Fontana al quale dovrebbero portare le loro istanze lunedì 8 febbraio: certezze sui ristori e sulle prossime aperture.
L’appuntamento era alle 7 a Verano Brianza: qui le oltre duecento persone che hanno aderito alla manifestazione hanno trovato le forze dell’ordine, che poi hanno accompagnato in una sorta di scorta il serpentone che si è mosso verso Milano a 10 chilometri all’ora sulla Statale 36.
Si sono inevitabilmente formate lunghe code in carreggiata sud, con traffico bloccato fino oltre Briosco: “Tutto bloccato come lo siamo noi”, hanno commentato in un post su facebook.