Terza dose alle Rsa, la San Francesco di Nova Milanese è pronta: si parte non appena avrà l’ok dalla Regione e da Ats. «Il programma per la terza dose del vaccino dipenderà dalla Regione e quindi dall’Ats che metterà a disposizioni le dosi – spiega Paolo Viganò, fino allo scorso anno primario del reparto Malattie Infettive all’ospedale di Legnano, quindi da gennaio referente Covid per la Rsa di via Prealpi – . Noi siamo pronti e siamo in attesa della delibera regionale: con tre medici a disposizione, credo che in una settimana avremo tutti i nostri 150 ospiti vaccinati con il terzo richiamo».
Questo uno dei punti che verranno presentati alle famiglie nell’incontro del prossimo 25 settembre: convocazione, che arriva anche per incontrare i parenti, spiegare la situazione attuale e condividere il nuovo protocollo relativo alle visite in struttura, che dal 15 agosto sono state allungate da 30 a 45 minuti ed estese anche alla domenica e festivi con 8 visite da programmare per la mattina, 12 per il pomeriggio e 6 in totale per il nucleo protetto.
«Nel mese di agosto 133 ospiti hanno ricevuto almeno una visita e sono state in totale 420 gli incontri in spazi esterni. Non sono mancate poi le visite, 25 in tutto, all’interno della struttura in camera o nel nucleo, che hanno richiesto un’organizzazione non indifferente per poter garantire la massima sicurezza». Visite più lunghe e più frequenti e uscite, 28 in agosto, concesse con sottoscritta la condivisione di responsabilità: se infatti l’estate è andata bene, in ogni caso non si abbassa la guardia.
«Il virus sta ancora circolando e l’essere vaccinati non significa essere immuni, bensì essere protetti dalla malattia Covid-19. È necessario ridurre la circolazione del virus in modo che non si replichi e non sviluppino nuove varianti. Le Rsa rimangono situazioni delicate perché i residenti sono una categoria fragile, di cui ci dobbiamo prendere in carico sia sotto l’aspetto affettivo, psicologico e relazionale ma anche e soprattutto sanitario. Non si tornerà mai più alle condizioni prima della pandemia, perché ci si è resi conto del rischio di tanti atteggiamenti incongrui da parte delle famiglie e del personale: bisognerà trovare un equilibrio calcolando bene rischi e benefici. Rischio che ad oggi è rappresentato dalla percentuale di ospiti, in cui l’immunizzazione si è abbassata seppur con due dosi fatte».
Attenzione quindi sempre alta in via Prealpi, dove per far fronte alla situazione è stato incrementato il personale e sono stati rimodulati i turni. «C’è stata davvero una grande disponibilità da parte dei dipendenti nel ripensare i turn-over, in modo da permettere una gestione migliore delle visite. Il lavoro poi del team dell’animazione sta garantendo tutta la parte di relazione, giochi e attività ricreative fondamentali per il benessere dei nostri residenti»