Nova Milanese, lavori socialmente utili per i baby vandali della mensa della scuola

A Nova Milanese i lavori socialmente utili prendono il posto della sospensione. I ragazzi che a ottobre si erano introdotti nei locali della mensa della scuola media e avevano svuotato gli estintori, ora sono coinvolti in una serie di rientri pomeridiani.
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NOVA – MENSA VANDALI SCUOLA Giusy Taglia

I lavori socialmente utili prendono il posto della sospensione. Tramontata l’era del voto numerico in condotta sostituito, da uno degli ultimi decreti emanati in materia scolastica da un giudizio, anche le scuole di Nova Milanese fanno ricorso ai lavori socialmente utili. È quanto sta mettendo in atto la dirigente della scuola secondaria di primo grado Giovanni XXIII, Laura Garbagna, con i ragazzi responsabili dei danni provocati in mensa lo scorso mese di ottobre. I ragazzi si erano introdotti nei locali comunali della mensa durante il week-end e avevano utilizzato gli estintori lasciando i locali utilizzati sia dagli alunni della primaria che della secondaria completamente ricoperti dalla cosiddetta “polvere estinguente”.

Una bravata che non è passata inosservata e per la quale sono stati identificati i responsabili e che ora sono coinvolti in una serie di rientri pomeridiani da impiegare per lavori socialmente utili.

«D’accordo con il Comune – ha sottolineato la dirigente Garbagna – dopo aver identificato con certezza i responsabili, abbiamo quantificato l’intervento educativo in un monte ore che deve essere raggiunto con attività che vadano a beneficio della scuola da svolgere chiaramente, separatamente, in orario extrascolastico e con l’affiancamento di un educatore». E ha aggiunto: «Non è la prima che adottiamo questa modalità di intervento, era già successo qualche anno fa in occasione dell’allagamento provocato sempre da alcuni ragazzi. Questo perché la sospensione, a cui un tempo si ricorreva, ha senso se la famiglia lo coglie come provvedimento disciplinare in tutta la sua gravità, altrimenti diventa solo un’occasione in più per il ragazzo di fare vacanza e poi magari vantarsene con i compagni con il rischio di ottenere l’effetto opposto».

Una linea, quella dei lavori socialmente utili condivisa anche dall’altro comprensivo Mazzini affidato alla reggenza del preside Alberto Maria Sedini. Al momento non ci sono provvedimenti in corso, ma in passato si è pensato addirittura di ricorrere a un accordo con la Residenza per anziani presente sul territorio.

«L’anno scorso – ha sottolineato la vicepreside Patrizia Ruscelli – abbiamo stipulato un accordo con la Rsa San Francesco che abbiamo già utilizzato in un’occasione». E ha aggiunto: «È stata un’esperienza costruttiva: il ragazzo coinvolto nel provvedimento ha raggiunto la struttura di via Prealpi per 4-5 pomeriggi svolgendo diverse mansioni». Insomma le bravate non restano di certo impunite. Anche se sarebbe meglio che non avvenissero più.