Muggiò, un cadavere nella caserma dei carabinieri: le elementari indagano nel Progetto legalità

VIDEO La polizia e il furto di Halloween - Un centinaio di studenti delle scuole primarie Ada Negri e De Gasperi di Muggiò hanno aiutato i carabinieri della caserma di via LIbertà a indagare su un caso di omicidio nell’ambito di un progetto sulla legalità che ha coinvolto cinque classi quinte dell’Istituto Salvo D’Acquisto di Taccona .
Muggiò, scuola in caserma Carabinieri
Muggiò, scuola in caserma Carabinieri

“Un cadavere in caserma? Elementare Watson”, anzi elementari. Sono stati un centinaio i ragazzi delle scuole primarie Ada Negri e De Gasperi di Muggiò ad aiutare il comandante Giancarlo Rapone a risolvere il caso, nell’ambito di un progetto sulla legalità che ha portato cinque classi quinte dell’Istituto Salvo D’Acquisto di Taccona a conoscere più da vicino, nelle scorse settimane, il lavoro degli uomini dell’Arma nella caserma di via Libertà.

A partire dall’accoglienza in caserma, per poi scoprire i metodi di rilevazione sulla scena del crimine, fino all’immancabile giro sull’auto dei carabinieri a sirene spiegate. Il primo step è stato spiegare ai giovani studenti quali procedure occorre seguire quando si entra all’interno di una caserma per sporgere una denuncia o per chiedere informazioni su come comportarsi in situazioni che possono sfociare nell’illegalità: in questo senso Rapone ha guidato i ragazzi lungo un percorso che è terminato nel suo ufficio, con l’illustrazione dei diversi tipi di forze dell’ordine, che si distinguono grazie alle divise.

Poi ecco il momento del giallo, con un caso di omicidio da risolvere nella stanza della caserma adibita ad archivio, dove gli agenti hanno preparato una sagoma, disegnata sul pavimento, una scarpa e un martello: a questo punto, con gli alunni accalcati sulla scena del crimine, sono entrati in gioco i Ris con le inconfondibili uniformi bianche: i militari muggioresi hanno allora mostrato quali sono i metodi per fare i rilievi, recuperare le prove e catalogare gli indizi. Dopo avere risolto il caso, il percorso è proseguito con gli studenti che sono usciti all’esterno, nel cortile della caserma, dove hanno trovato due carabinieri in assetto antisommossa: gli agenti hanno allora illustrato le funzioni, i motivi e l’utilizzo di questo tipo di assetto e, sotto forma di gioco, lo hanno fatto provare anche ai ragazzi. Il momento più atteso è arrivato poco dopo: provare, finalmente, una vera auto di pattuglia dei carabinieri, dopo una dettagliata spiegazione sull’utilizzo dei dispositivi di bordo.

Tutti gli studenti sono così saliti sulle gazzelle dei carabinieri, che hanno acceso le sirene per concludere il percorso realizzando il piccolo sogno di molti di loro. «È molto bello per noi ricevere i ragazzi delle scuole del territorio – ha spiegato Rapone – proprio nell’ottica di un percorso alla legalità che deve necessariamente iniziare sui banchi di scuola».


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