Muggiò, storia del Magic Movie. Tra foto osè e un magnate cinese

L’ultimo compratore interessato è Dhl, ma la storia del Magic Movie, dal fallimento in poi, è piena di imprenditori che si sono fatti avanti e di frequentatori alquanto originali
Muggiò, il Magic Movie
Muggiò, il Magic Movie

La curatela fallimentare smentisce, ma fonti bene informate confermano. Anzi, rilanciano. Soltanto nei prossimi mesi, dunque, si potrà capire se davvero DHL sia interessata all’acquisto dell’ex multisala Magic Movie Park, come vorrebbe la clamorosa indiscrezione che alcune fonti riservate molto attendibili hanno confidato al nostro giornale.

Un’ipotesi, questa, che invece non avrebbe alcun fondamento secondo Umberto Grella, legale della curatela fallimentare del Tribunale di Monza: «In questi dieci anni – ha raccontato Grella – ho visto centinaia di operatori interessati all’acquisto dell’immobile: imprenditori dei settori più disparati, dalla logistica al commercio; sono venuti a Muggiò, hanno visitato la struttura, hanno salutato e poi sono spariti. Ho incontrato altri imprenditori anche tra giugno e luglio, ma non li ho più visti». Insomma la curatela, in questi anni, ha visto passare una serie di persone e storie, per cui non mancano nemmeno aneddoti al limite dell’inverosimile: «È arrivato di tutto – ha raccontato Grella – compreso un magnate cinese che è arrivato qui una domenica mattina con l’aereo privato, le auto blu e le guardie del corpo, circa un anno e mezzo fa. Abbiamo trascorso un giorno a visitare la multisala: pensava di farci un centro commerciale».

Poi, verso la fine della giornata, uno dei suoi uomini ha preso da parte Grella e gli ha chiesto se lì arrivasse la metropolitana: «In tutta franchezza gli ho detto di no e che non sarebbe mai arrivata. Morale: mi ha ringraziato, ha preso l’auto blu, i body-guard e l’aereo privato ed è tornato in Cina». Ma non è l’unico personaggio che si è avvicinato alla multisala: «Tra gli altri è venuto anche un regista che pensava di realizzarci il set per un film ma, ovviamente, anche in quel caso non se ne è fatto nulla – ha proseguito Grella – senza contare quella volta in cui abbiamo quasi dovuto fare arrestare delle persone, che si stavano scattando delle fotografie osè all’interno dell’edificio. Forse un giorno ci scriverò un libro».

La smentita della curatela su DHL non sarebbe altro che un atto dovuto e obbligato, secondo le nostre fonti, che anzi rilanciano: non solo tra fine agosto e inizio settembre al multiplex sarebbe avvenuto un sopralluogo da parte di alcuni intermediari, che operano per conto di DHL, ma la trattativa sarebbe addirittura già in una fase molto avanzata. Come già scritto la scorsa settimana, ciò che fa pensare ad un interesse concreto per la struttura, è il fatto che DHL abbia bussato alla porta di Villa Casati già la scorsa primavera: in sostanza, il colosso americano della logistica ha individuato Muggiò come luogo strategico per la sua vicinanza alle infrastrutture che collegano l’Italia con l’Europa centrale e del Nord e, per questo, avrebbe in progetto di aprire qui un proprio centro. La scorsa primavera i rappresentanti di DHL, esprimendo l’intenzione di arrivare in città, avevano tuttavia valutato un’altra area, per la quale però i tempi sarebbero più lunghi, nonostante l’interesse dell’amministrazione stessa che vedrebbe di buon occhio l’operazione. Per questo motivo DHL avrebbe allora messo gli occhi sull’area della multisala.