Muggiò, allarme minori: ecco la mappa delle bande liquide che “occupano la città”

Ecco dove sono le bande di ragazzini che stanno imperversando in diverse zone della città, dalle “Colonne” di piazza Cossetto fino alla pista di pattinaggio “dietro alle scuole” a Taccona, senza tralasciare quelle che si aggregano a San Francesco, come a San Carlo, nel Centro come ai Prati
Muggiò, piazza Cossetto, dove si era verificata una rissa tra minori
Muggiò, piazza Cossetto, dove si era verificata una rissa tra minori Luca Scarpetta

Alcuni le chiamano “bande liquide”: non sono rigidamente strutturate, anzi si entra e se ne esce con grande facilità; sono caratterizzate dalla bassa scolarizzazione tipica di chi ha abbandonato gli studi troppo presto e di chi, contestualmente, è stato lasciato solo dalle famiglie. Si tratta di un fenomeno in evoluzione, che aveva iniziato a svilupparsi già nell’ultimo decennio e che, in seguito alla pandemia, si sta diffondendo in modo capillare nel tessuto urbano e suburbano, trasversalmente alle classi sociali di presunta appartenenza, diversamente da quel che accadeva una volta.

Così – “liquide” – appaiono anche a Muggiò le bande di ragazzini, che stanno imperversando in diverse zone della città, dalle “Colonne” di piazza Cossetto fino alla pista di pattinaggio “dietro alle scuole” a Taccona, senza tralasciare quelle che si aggregano a San Francesco, come a San Carlo, nel Centro come ai Prati, e che sembrano ricalcare quasi perfettamente la definizione di “società liquida” che il noto sociologo Zygmunt Bauman ha tratteggiato, descrivendo l’esperienza individuale e le relazioni sociali come ormai segnate da caratteristiche e strutture, che si vanno decomponendo e ricomponendo rapidamente, in modo vacillante e incerto, fluido e volatile. E, in effetti, molti degli episodi, di cui alcune di queste bande si sono rese colpevoli negli ultimi mesi, annoverano ragazzini di un’età compresa tra i 12 e i 18 anni, spesso mischiati tra loro, non sempre della stessa provenienza sociale o di quartiere, e a volte in trasferta da comuni limitrofi.

Muggiò, allarme minori: ecco la mappa delle bande liquide che “occupano la città”
La mappa delle bande giovanili di Muggiò

Proprio in questo sta la “liquidità” di queste bande, che – fatta eccezione per qualche elemento fisso – sembrano comporsi e ricomporsi in modo disomogeneo, a seconda delle circostanze: una “chiamata alle armi” per vendicarsi di un’offesa, che poi sfocia in rissa (tre settimane fa in piazza Cossetto), in cui magari spunta fuori anche un machete (la scorsa settimana a Desio, ndr), oppure il gusto di valicare ogni limite attraverso sfide estreme, come nel caso delle biciclette in contromano a San Francesco, fino all’apparente necessità di marcare in modo prepotente un territorio, con l’illusione così di affermare se stessi, nel caso del parcheggio del Penny Market, dove si registrano minorenni che intimidiscono i passanti, con atteggiamenti che denotano un’ormai avvenuta distorsione delle relazioni, ovvero i ragazzini che sono arrivati a bullizzare gli adulti. Non sembrano cambiare altrettanto facilmente, invece, i luoghi di ritrovo: parchi e giardinetti pubblici (via Vittorio Veneto e via Padre Gemelli), parcheggi (Penny Market), piazze (piazza Cossetto e piazza Cooperazione). Senza dimenticare gli assembramenti anche sotto ai portici del centro cittadino (piazza Garibaldi-Ferrario-Cavour): schiamazzi e sporcizia, oltre alla violazione delle norme anti-covid, fino ad arrivare all’aggressione, come si può evincere nella pagina accanto dalla testimonianza di quanto avvenuto all’inizio di febbraio sulla linea Z205.

Una situazione preoccupante, dunque, alla quale le istituzioni a Muggiò hanno deciso di rispondere, muovendosi in due direzioni: da un lato, infatti, i carabinieri hanno fatto scattare un giro di vite attraverso identificazioni, verbali e sanzioni, comminate in caso di violazione delle norme che regolano la gestione della pandemia. Dall’altra, invece, l’amministrazione è ormai quasi pronta a lanciare un progetto per cercare di agganciare questi giovani, orfani della scuola, dello sport ma soprattutto delle regole che avrebbe dovuto imporre loro il primo, insostituibile, luogo in cui si imparano le basi delle relazioni con le persone e con la società: la famiglia. Già, i genitori, questi sconosciuti.