Morti sospette a Saronno, altre due accuse per Cazzaniga

Ci sarebbero altre due morti sospette delle quali dovrà rispondere l’ex medico dell’ospedale di Saronno Leonardo Cazzaniga. In tutto le morti sospette sarebbero, così, undici
Leonardo Cazzaniga con i carabinieri
Leonardo Cazzaniga con i carabinieri

Undici casi di morti sospette. Sale il numero degli addebiti nei confronti di Leonardo Cazzaniga, l’ex viceprimario del pronto soccorso di di Saronno. Nelle contestazioni della Procura, infatti, si sarebbero altri due omicidi rispetto a quelli contestati finora. Episodi che sarebbero emersi dopo il controllo delle cartelle cliniche vagliate dagli inquirenti. I casi risalirebbero al 2008 e al 2010. Una vicenda che ha anche risvolti brianzoli.

Partiranno intanto a febbraio le udienze degli imputati che hanno deciso di procedere con il rito abbreviato. Oltre a Laura Taroni verranno giudicati con rito abbreviato anche altri protagonisti dell’inchiesta “Angeli e Demoni”.

In particolare il giudice del tribunale di Busto Arsizio, Sara Cipolla, ha accolto le richieste di abbreviato dei legali di Claudio Borgio, classe 1956 di Busto, ex responsabile del Sitra, di Giancarlo Favia medico di Saronno, Fabrizio Frattini di Varese, ex capo dipartimento Emergenza e Accettazione e il medico Daniele Sironi. La dottoressa di Lomazzo, poi trasferitasi a Lazzate, Simona Sangion, ha chiesto di patteggiare, mentre per Elena Soldavini di Gallarate è stata proposta la Messa alla Prova ai servizi sociali. Le prime sentenze di questa tranche saranno diffuse il 26 febbraio.

Poi ci sono gli altri imputati che, invece, hanno scelto il rito ordinario con dibattimento per i quali l’eventuale rinvio a giudizio verrà pronunciato sempre il 26 febbraio. Oltre a Leonardo Cazzaniga, salvo proscioglimenti, inizieranno il dibattimento il medico legale Maria Luisa Pennuto di Gallarate, del primario di pronto soccorso, Nicola Scoppetta di Varese, del direttore di presidio Paolo Valentini di Milano, del direttore sanitario Roberto Cosentina di Seregno e dell’oncologo di Lissone, Giuseppe Di Lucca.

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