Monza, un’altra vincita nella ricevitoria di viale Romagna: «Complice la crisi oggi giocano anche parecchi giovani»

Martedì 20 aprile un “cinque” al Superenalotto. Ma nell’ultimo mese nella ricevitoria fortunata di viale Romagna sono stati vinti 80mila euro. «Di solito a giocare la schedina sono persone con più di sessanta anni ma ultimamente ci sono anche parecchi giovani sui 30-35 anni» racconta il titolare.
Monza Vincita ricevitoria viale Romagna
Monza Vincita ricevitoria viale Romagna Fabrizio Radaelli

Quando si dice essere baciati dalla fortuna. In poco più di un mese nella tabaccheria di via Romagna 41 a Monza, proprio di fronte al vecchio commissariato di polizia, la dea bendata ha regalato ben tre vincite consistenti. L’ultima in ordine di tempo risale a martedì 20 aprile quando un giocatore ha centrato un “5” del valore di 29.302,28 euro al Superenalotto.

«Si vede che portiamo bene – scherza Mirko Grassi che con la moglie Teresa Rosati gestisce il locale dal primo marzo dell’anno scorso – L’8 marzo abbiamo venduto un biglietto del concorso Win for life da quasi 15.000 euro e due giorni dopo un altro giocatore ha centrato due 5 da 18.000 euro l’uno al Superenalotto».

E non è tutto, la scorsa estate Mirko aveva ideato due sistemi da giocare sempre al Superenalotto che hanno fruttato 100mila euro ciascuno ai vincitori. La combinazione dei numeri gliel’aveva ispirata il suo cuore di papà. Mirko e Teresa infatti nove mesi fa sono diventati genitori di due gemelline: Marta e Matilde.

«Ho messo a caso delle cifre contenute nel giorno, nel mese e nell’anno di nascita delle bimbe e ci hanno portato bene. Forse sono le piccoline a portare fortuna».
Ora i due gestori, che grazie al punto di pagamento Sisal possono già elargire la somma vinta, aspettano il possessore della schedina.

«Ci auguriamo che sia una persona che abbia veramente bisogno di quei soldi – affermano i coniugi, che non hanno la minima idea di chi possa essere – Abbiamo una clientela fissa, di solito a giocare la schedina sono persone con più di sessanta anni ma ultimamente, complice la crisi, ci sono anche parecchi giovani sui trenta -trentacinque anni».