Monza: termoscanner agli ingressi e regole agli ambulatori, come cambia l’ospedale San Gerardo

Il direttore dell’Asst di Monza, Mario Alparone, spiega come l’ospedale San Gerardo si sta preparando a tornare all’attività ordinaria: si entrerà soltanto passando da un termoscanner per misurare la temperatura.
Il personale del San Gerardo al lavoro
Il personale del San Gerardo al lavoro Santimone per Areu

«Ripartenza sì, ma in condizioni di sicurezza». Sono le parole di Mario Alparone, direttore generale dell’Asst Monza che racconta cosa cambia al San Gerardo nella fase 2.


La Regione ha chiesto ad ogni struttura ospedaliera di sdoppiarsi con un’area Covid e un’area Covid Free. Cosa succede al San Gerardo?

Sin dall’inizio della pandemia, la Asst di Monza si è attrezzata con percorsi diversificati in tutti i settori. Tutti i percorsi sono segnalati con cartellonistica apposita. Il piano di apertura è al vaglio, ma fondamentali sono le condizioni di accesso in sicurezza per pazienti e dipendenti.

Come si accede al pronto soccorso?

Attraverso una tenda di pre-triage che distingue i percorsi tra le due categorie di pazienti. È stata montata con il supporto della protezione civile per differenziare i percorsi ospedalieri, ridurre il rischio di contagio degli utenti e per contenere il rischio di contaminazione degli ambienti.

Si parla di una progressiva ripresa dell’attività ordinaria di ricovero ed interventi pari al 60% o 70% dell’attività pre pandemia. Sono gli stessi dati anche per il San Gerardo?

Stiamo progressivamente e gradualmente incrementando le attività chirurgiche ed oggi siamo al 50% della capacità con l’obiettivo di arrivare al 75% entro fine maggio come richiesto da Regione.

Come è regolato l’accesso agli ambulatori?

Gli esami ambulatoriali sono limitati da Regione Lombardia a quelli urgenti e brevi. Con la programmazione già effettuata, siamo in grado di ripartire in tempi rapidi anche sugli esami differibili (entro trenta giorni). In ambulatorio è concesso l’accesso ad una sola persona, se con difficoltà motorie o patologie tali da richiedere l’accesso di un famigliare, il paziente potrà essere accompagnato ma poi il famigliare verrà invitato ad aspettare nella sala d’attesa. Abbiamo anche lanciato una app che permette le prenotazioni. Si tratta del servizio “ZeroCoda” presso gli sportelli Cup della Palazzina Accoglienza – Servizio di Laboratorio Analisi. A partire dall’8 aprile, con il sistema ZeroCoda per gli utenti è già possibile effettuare su appuntamento e quindi senza coda, gli esami di laboratorio analisi in accesso diretto, attraverso un sistema di prenotazione facile ed intuitivo. Estenderemo la stessa applicazione anche a chi si reca al Cup.

Cambiano anche le modalità di ingresso per i dipendenti?

È prevista l’introduzione di un sistema a totem di misurazione temperatura e controllo accessi. Se il termoscanner rileva una temperatura superiore al limite consentito inibisce la “bollatura” del dipendente che a questo punto deve seguire le specifiche procedure aziendali. Per gli utenti esterni è previsto un accesso con un sistema a tornelli integrato ad un rilevatore di temperatura che si apre concedendo l’accesso solo se la temperatura corporea è inferiore a 37,5 ° C. Per gli utenti che non possono utilizzare i tornelli c’è una porta con termoscanner integrato e il presidio di un operatore.

Il personale è sufficiente per coprire le esigenze di un ospedale che si sdoppia?

Durante la pandemia abbiamo assunto mediante tutte le forme contrattuali previste da Regione circa 50 medici e circa 80 tra infermieri, Oss e tecnici. In parte ritengo che questo personale debba essere riutilizzato per far fronte alle nuove incombenze, penso ad esempio agli ambulatori per i tamponi, per i prelievi sierologici, per le verifiche di accesso alle strutture. A breve predisporremo un ambulatorio drive through per i tamponi, i nostri utenti potranno passare con la macchina ed effettuare il prelievo, anche questa una modalità richiesta dalla Regione Lombardia.