Monza, studenti a scuola di critica teatrale con il Manzoni

Osservare con occhio critico il mondo del teatro e nello stesso tempo fare un percorso di alternanza scuola lavoro. Si fonda su quest’idea il corso di critica teatrale che coinvolge quarantacinque studenti di Monza di Mosè Bianchi, liceo Frisi e Hensemberger. Con la complicità del Cittadino.
radaelli Monza Teatro Manzoni corso di critica teatrale per studenti
radaelli Monza Teatro Manzoni corso di critica teatrale per studenti Fabrizio Radaelli

Osservare con occhio critico il mondo del teatro e nello stesso tempo fare un percorso di alternanza scuola lavoro. Si fonda su quest’idea il progetto di formazione teatrale, o meglio il corso di critica teatrale, che coinvolge quarantacinque studenti di Monza di Mosè Bianchi, liceo Frisi e Hensemberger. Con la complicità del Cittadino.

Una proposta innovativa, in primo luogo perché è partita dalla scuola di formazione Paolo Borsa che è responsabile del teatro Manzoni e poi perché vede scendere in campo tre istituti superiori insieme. Il corso sarà tenuto da Valeria Ottolenghi, critico teatrale di riconosciuto valore e autorevolezza, e mira a fornire agli spettatori di domani le chiavi di lettura per essere fruitori consapevoli dell’evento teatrale.

«Mente di questo progetto innovativo è Paola Pedrazzini, direttore artistico del Manzoni – spiega Francesca Dell’Aquila, assessore alla cultura – che, con un lavoro di team, è riuscita a proporre un corso unico nel suo genere, di qualità eccelsa, che permetterà ai ragazzi di vivere la realtà del teatro in modo consapevole. Un’idea nata da chi vive il teatro».

Obiettivo è una prima alfabetizzazione al mondo del teatro:«Cercheremo di dare ai ragazzi gli strumenti per essere più consapevoli. Avranno delle lezioni frontali con la docente Ottolenghi ma poi incontreranno i protagonisti dello spettacolo stesso, lo vedranno e poi scriveranno la loro recensione. Per il teatro è una proposta importante e stimolante, sia da un punto di vista culturale che formativo».

Le scuole hanno risposto positivamente e immediatamente a questa proposta, che consente ai liceali di affrontare con una modalità culturale differente il difficile tema dell’alternanza. Secondo Guido Garlati, dirigente del Mosè Bianchi: «Questa proposta è originale , per la prima volta, tre istituti hanno deciso di unirsi per un progetto comune. Si tratta di un progetto pilota ma auspichiamo che in futuro si possa allargare anche ad altri licei, visto che permette ai ragazzi di costruirsi un bagaglio culturale».

Gli studenti sono stati segnalati dai docenti per questo tipo di percorso e hanno tutti accolto in maniera più che positiva la proposta, come commenta il dirigente dell’Hensemberger, Angelo Valtorta, raccontando i commenti dei suoi alunni: «Sono stati colpiti dalla qualità dell’offerta, che permette loro di mettere in campo le proprie capacità meta cognitive che diventano poi spendibili in qualsiasi altro settore. Non solo li entusiasma fare un’esperienza di questo livello nella loro città».

Chi ha colto l’occasione è stato sicuramente anche il liceo Frisi, viste le difficoltà per l’istituto di trovare modalità idonee al concetto dell’alternanza scuola lavoro, come ha concluso Maria Grazia Barzaghi, docente della scuola: «Integreremo la proposta con il progetto teatro che da anni esiste. Non è semplice per noi trovare modalità che sposino il percorso di studi».

Anche il Cittadino sarà partner dell’iniziativa con al pubblicazione di alcuni dei lavori: presto maggiori dettagli.