Monza, spese arretrate in via Asiago: il prefetto chiarisce chi paga e chi no nel condominio dei richiedenti asilo

La prefettura di Monza fa chiarezza sulla situazione di via Asiago: chi paga e a chi invece spettano i 40mila euro di debiti nella palazzina che ospita i richiedenti asilo di Monza. E la nuova linea del sindaco Allevi.
Monza Via Asiago
Monza Via Asiago Fabrizio Radaelli

Ingarbugliata, resta ingarbugliata. Ma la matassa, in via Asiago, inizia a sciogliersi. A chiarire alcuni dei punti rimasti oscuri nelle scorse settimane il prefetto di Monza e Brianza Giovanna Vilasi: «Negli ultimi mesi le quote da pagare, da parte di chi ha in gestione gli appartamenti dove sono ospitati i richiedenti asilo, sono state regolarmente saldate». Ubuntu, quindi, ha fatto la sua parte.


LEGGI Monza, il sindaco su via Asiago: «Al lavoro per il trasferimento di tutti i migranti»

Le origini del “buco” nelle spese condominiali sarebbero da ricercare altrove: nella proprietà, tanto per cominciare. L’impresa immobiliare Domus Villa, infatti, per l’intero 2017 non avrebbe pagato le sue quote, né quelle relative agli appartamenti affittati, né quelle che gravano sulle unità ancora libere. Per questo, l’amministrazione del condominio al civico 8/D ha deciso di intraprendere un’azione legale per il recupero del credito, con richiesta di pignoramento per conto terzi. Mentre si spera che la situazione, ormai piuttosto tesa, si risolva prima della prossima udienza in tribunale, in calendario per la fine di marzo, il prefetto Vilasi chiarisce anche quella che dovrebbe essere la competenza del nuovo contratto di affitto, mai arrivato all’amministratrice di condominio. Il Cittadino in queste settimane ha cercato di chiedere risposte sia a Ubuntu sia a Domus Villa, senza ottenerle.

Da quanto emerso sarebbe formalmente in carico a Trattoria Mercato srl, dice la prefettura, per quanto poi, concretamente risulti la cooperativa Ubuntu referente in toto per la gestione degli appartamenti e dei migranti ospitati. Ma a preoccupare i residenti di via Asiago non sono solo le beghe burocratiche e il timore di essere costretti a sborsare parecchie migliaia di euro per appianare il buco nelle spese: si allunga infatti anche l’elenco di chiamate alle forze dell’ordine. L’ultima domenica, 28 gennaio, per un diverbio con i richiedenti asili a causa dei rumori eccessivi.

Intanto Dario Allevi ha dichiarato che parlerà di via Asiago solo quando tutti, o quasi, i richiedenti asilo lasceranno gli appartamenti. Il sindaco ha illustrato la nuova strategia in consiglio comunale, sollecitato dalla minoranza.

«Chiedo – ha affermato – qualche giorno di pazienza in quanto le aspettative dei residenti e della città sono altissime. In un eccesso di entusiasmo ho detto che mi auguravo un bel regalo di Natale che non è arrivato e ora ogni parola rischia di suscitare nuove delusioni». Il mancato trasferimento dei profughi, ha aggiunto, non dipende dall’amministrazione: «Stiamo cercando di utilizzare ogni freccia al nostro arco. Racconterò tutto non appena arriverà qualche risultato, anche se sarà negativo».

Nei prossimi giorni, ha proseguito, proverà a risalire al responsabile del «cratere» di 40.000 euro causato dal mancato pagamento delle spese condominiali. «Chiederò un incontro all’amministratrice del complesso per capire se il buco è dovuto al gestore del progetto di accoglienza o al proprietario».