Monza, spaccio nei giardini e droga alla luce del giorno: l’allarme di Libertà e Borgazzi

Zone diverse e stessi problemi: dal quartiere Libertà e via Borgazzi l’allarme per spaccio alla luce del giorno nei giardini pubblici della zona.
Monza zona 5 curve via Borgazzi
Monza zona 5 curve via Borgazzi Fabrizio Radaelli

«Il fenomeno è in crescita». Nelle ultime settimane le segnalazioni sono diventate più numerose, tanto da aver spinto il gruppo di Controllo di vicinato attivo a Libertà a informare immediatamente le forze dell’ordine. Si parla dei movimenti sospetti legati allo spaccio che, anche in pieno pomeriggio, si verificano nei giardini pubblici del quartiere: «Via Gadda, via Tolomeo e via Don Valentini: molte delle nostre aree verdi sembrano essere diventate purtroppo un punto di riferimento anche per queste attività, e non più solo per i giochi all’aria aperta dei bambini», spiega Giuseppe Bergamelli, uno dei coordinatori.

Le segnalazioni arrivano tanto da iscritti al Cdv quanto da persone che non ne fanno parte, ma che non possono restare indifferenti al fenomeno: «Ci scrivono anche i papà, che vedono quello che succede mentre i figli giocano».

Le dinamiche sembrano essere sempre le stesse: presunti spacciatori sui 25, 30 anni, che riforniscono ragazzi più giovani. «In passato si trattava di episodi sporadici – precisa – Ora invece si ripetono con una frequenza preoccupante, rendendo poco piacevole la frequentazione. Ci sono delle cose che non tornano»

Allarme anche da via Borgazzi dove i locali di una storica torrefazione rappresentano un punto di vista – per così dire – privilegiato su tutto quello che accade nel tratto terminale della strada, dove la svolta a sinistra consente di raggiungere via Toniolo e il quartiere di San Rocco, mentre la svolta a destra porta nel cuore di San Giuseppe.

Lì si nota tutto quello che non va e si raccolgono le segnalazioni di chi vive in zona. Degrado e spaccio le parole che si ripetono con frequenza maggiore e che si combinano alla richiesta, indirizzata nei confronti dell’amministrazione comunale, di prendersi a cuore anche le sorti di quella zona, «che, non dimentichiamolo, rappresenta uno degli ingressi in città e al centro storico» per chi proviene da Milano.
«Dalle condizioni di degrado dell’area verde» che spartisce l’incrocio tra via Borgazzi, via Casati e via Toniolo, dove «lo spaccio avviene alla luce del sole, con dinamiche che tutti ormai conoscono», il discorso si allarga fino a comprendere quello che accade negli immediati dintorni, in alcuni dei luoghi che popolano con maggior frequenza le cronache locali: l’ex Fossati Lamperti e l’ex Enel, la ciclabile del Villoresi che scorre parallela a via Edison e via Galvani e quella che si snoda tra via Ghilini e vicolo San Lorenzo, con il loro corredo di dubbie frequentazioni e occupazioni abusive.

«La zona che è peggiorata negli anni – dicono – ma nell’ultimo periodo ha subito un’ulteriore involuzione: tanto è dovuto anche alla desertificazione commerciale, causata dalla pandemia, e a quella aziendale. Un esempio su tutti: fino a quando c’erano gli uffici della Philips, in via Casati, il passaggio di centinaia di persone ogni giorno era garantito e allontanava il degrado. Ritrovarsi ora in queste condizioni è un peccato, perché comunque da queste parti i residenti non mancano».