Monza, sottopasso di via Toniolo riaperto: «Ora servono test sulla qualità dell’aria»

C’è voluto esattamente un mese per riaprire il sottopasso di via Toniolo a Monza, ma proprio questo periodo di traffico diverso nel quartiere - soprattutto di mezzi pesanti - ha convinto i residenti a chiedere al Comune di monitorare la qualità dell’aria.
Monza Traffico via Aquileia
Monza Traffico via Aquileia Fabrizio Radaelli

C’è voluto esattamente un mese per riaprire il sottopasso di via Toniolo a Monza, chiuso al transito veicolare in entrambe le direzioni dallo scorso 18 febbraio per consentire a Rfi – Reti Ferroviarie Italiane di completare i lavori di consolidamento del tunnel che collega i quartieri di San Rocco e di San Giuseppe.

Via Toniolo è stata riaperta alle 17 di lunedì, 18 marzo. La chiusura del sottopasso aveva reso necessario dirottare il traffico lungo altre direttrici: via Borgazzi, via Aquileia e via Monte Santo, subito prese d’assalto. A sorvegliare – e sbrogliare – gli incroci e gli ingorghi più gettonati, agenti della locale. Ma è stato proprio questo mese di caccia costante alla scorciatoia e all’alternativa meno battuta a esasperare tutta una serie di questioni irrisolte su traffico e viabilità, soprattutto a San Rocco.


Se ne è parlato anche durante la consulta di quartiere dello scorso mercoledì. «Lungo via Aquileia e via Monte Santo – ha riferito il coordinatore Fabio Clarotto – da anni sono posizionati cartelli che vietano il transito agli autoveicoli che, a pieno carico, superano le 3,5 tonnellate. Ma nessuno li hai mai rispettati». E, ovviamente, sono stati ancora meno rispettati durante questi trenta giorni di interdizione del sottopasso di via Toniolo. Non è l’unica zona della città in cui simili divieti non vengono rispettati: lo stesso accade lungo via Boccaccio, via Cantore e viale Libertà dove, oltretutto, a ribadire il divieto è stata posizionata nelle scorse settimane anche una nuova segnaletica.

I residenti di via Aquileia e di via Monte Santo, oltre che delle traverse più piccole che su queste sfociano, hanno trascorso quattro settimane imbottigliati in un traffico di mezzi pesanti che non ci dovrebbe essere, perché autocarri e autoarticolati dovrebbero percorrere l’anello più esterno della città. Da qui l’intenzione della consulta di scrivere una lettera all’assessore all’Ambiente Martina Sassoli chiedendo la possibilità di monitorare la qualità dell’aria e di sollecitare l’amministrazione nel prendere provvedimenti utili al rispetto del divieto.