Monza, senza biglietto sul bus: dà un pugno all’autista che gli chiede di scendere

Passeggeri violenti, la saga continua. Un altro autista di autobus è stato aggredito da un ragazzo italiano che, privo di biglietto e di documenti, era stato invitato dai controllori ad abbandonare il mezzo pubblico.
Le Autoguidovie
Le Autoguidovie

Passeggeri violenti, la saga continua. Un altro autista di autobus è stato aggredito da un ragazzo italiano che, privo di biglietto e di documenti, era stato invitato dai controllori ad abbandonare il mezzo pubblico.

L’episodio è avvenuto di recente sulla linea Z203 di Autoguidovie Monza-Muggiò, all’altezza di via Buonarroti. Quando il controllore gli ha chiesto di mostrargli il biglietto il giovane gli ha detto di non averlo. Risposta negativa anche alla richiesta di mostrare i documenti. A quel punto il controllore lo ha invitato ad abbandonare il mezzo. Ma di scendere il ragazzo non ne aveva assolutamente intenzione. È intervenuto anche l’autista che gli ha ribadito di scendere perché doveva comunque continuare la sua corsa. A quel punto il ragazzo ha risposto violentemente sferrandogli un pugno e sul mezzo è scoppiato il parapiglia. Immediata la telefonata alle forze dell’ordine e all’ambulanza accorsa sul posto. Il conducente è stato trasportato e medicato al Pronto soccorso con una prognosi di sette giorni.

E intanto monta nuovamente la protesta e l’insoddisfazione degli autisti che, negli ultimi mesi, sono stati più volte al centro di aggressioni fisiche e verbali.

«Il nostro è diventato un lavoro a rischio – confida un autista chiedendo l’anonimato – È da molti anni che svolgo questa professione, ma oggi come oggi quando salgo sull’autobus mi faccio il segno della croce sperando di portarmi la pelle a casa. Di tornare sano e salvo da moglie e figli».
Negli ultimi mesi gli episodi di aggressione sui mezzi cittadini ed extraurbani sono aumentati. «Tante volte bisogna lasciarsi scivolare addosso le minacce e le aggressioni – aggiunge – Far finta che tutti abbiano timbrato il biglietto, per evitare di finire in ospedale». Un lavoro non certo semplice con passeggeri che si lamentano con coloro che non pagano il biglietto, autisti minacciati e insultati se riprendono i “portoghesi” e controllori sempre più ridotti all’osso che numerose corse scoperte. «Ormai anche il nostro è un lavoro rischioso – conclude – Non sai mai chi sale sul bus e devi sperare di tornare a casa sano e salvo».

Proprio come accaduto l’anno scorso a un autista della Net che arrivato al parcheggio monzese di piazza Castello si è visto pestare a sangue da un passeggero extracomunitario con il quale aveva avuto un battibecco. L’uomo è stato salvato dall’intervento dei suoi colleghi, mentre l’aggressore è riuscito a scappare. Dopo cinque mesi di convalescenza, prima di Natale l’autista è ritornato in servizio.