Monza, San Rocco ricorda Cristian Sebastiano a un anno dall’omicidio: «Cambiare mentalità per cambiare questo quartiere»

Gli amici del quartiere San Rocco si sono dati appuntamento lunedì 29 novembre davanti al centro civico di via D’Annunzio per ricordare e raccontare Cristian Sebastiano, ucciso sotto casa da due ragazzi minorenni nel dicembre 2020.
Amici riuniti per ricordare Cristian Sebastiano
Amici riuniti per ricordare Cristian Sebastiano Fabrizio Radaelli

A un anno esatto dalla morte di Cristian Sebastiano, gli amici del quartiere San Rocco si sono dati appuntamento lunedì 29 novembre davanti al centro civico di via D’Annunzio per ricordare e raccontare chi era il giovane ucciso sotto casa da due ragazzi minorenni.

A organizzare il ritrovo è stato il consigliere Paolo Piffer, che come psicologo aveva conosciuto Sebastiano tramite i servizi di sostegno alla tossicodipendenza.

«Quando succedono tragedie di questo tipo il rischio è che vengano catalogate come episodi straordinari, isolati. E invece non è un caso che l’uccisione di Cristian sia capitata qui, a San Rocco, in un quartiere da tempo trascurato. È importante per me, che sono anche consigliere comunale, fare in modo che le amministrazioni e la società investano sempre più risorse per aiutare i ragazzi che in questo momento stanno affrontando gli stessi momenti difficili che ha vissuto Cristian. È fondamentale – ha aggiunto Piffer – che la politica investa risorse per i giovani, nello sport, nella cultura, perché questo non succeda più».

Monza, San Rocco ricorda Cristian Sebastiano a un anno dall’omicidio: «Cambiare mentalità per cambiare questo quartiere»
Amici riuniti per ricordare Cristian Sebastiano

Accanto a Piffer anche i genitori di Cristian Sebastiano e i suoi amici, che hanno voluto affidare a un grande lenzuolo bianco dediche e ricordi del giovane.

«Non rendiamo inutile questa tragedia che ha spezzato la vita di Cristian e distrutto quella di chi lo amava. Non basta mettere un like o un cuoricino sui social sotto la foto di Cristian, occorre che qualcuno faccia la sua parte. Certo, è difficile uscire dai problemi della tossicodipendenza quando non ci sono mezzi e risorse. Ma ognuno può dare il suo contributo».

Un invito subito accolto da una delle amiche di Sebastiano presenti alla commemorazione: «È falso quello che tanti hanno detto, che sia stato lui ad obbligare i due ragazzini a drogarsi. Cristian non era così. Ma se vogliamo che cambi il nostro quartiere noi per primi dobbiamo cambiare mentalità».