Monza: sabato il funerale di Carlo De Rosa, il dolore del quartiere San Giuseppe

È stato fissato nel pomeriggio di sabato 29 maggio nella chiesa di San Giuseppe il funerale di Carlo De Rosa, morto nell’incidente stradale di via Foscolo mentre tornava a casa da scuola in moto. È il quartiere in cui è cresciuto tra oratorio e amici.
Monza striscione amici per Carlo De Rosa morto nell’incidente stradale in via Foscolo
Monza striscione amici per Carlo De Rosa morto nell’incidente stradale in via Foscolo Annamaria Colombo

Gli amici hanno appeso un grande lenzuolo sulla recinzione del parchetto comunale di via Calatafimi a Monza sul quale gli hanno augurato a caratteri cubitali “buon viaggio” e gli hanno assicurato che sempre resterà nel cuore di chi gli ha voluto bene. Ha suscitato un grande dolore nel quartiere san Giuseppe la morte di Carlo De Rosa, il 19 enne vittima mercoledì pomeriggio di un incidente in moto. I suoi compagni di tanti pomeriggi all’oratorio e di tante ore spensierate lo hanno salutato venerdì mattina nella camera mortuaria del cimitero. Con loro anche alcune mamme che hanno cercato, come potevano, di consolare i loro ragazzi ancora provati e, in qualche caso, increduli dell’accaduto.


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In queste ore Carlo De Rosa riposa nella casa funeraria di via Puglia, 14 vegliato da chi gli vuole bene, in attesa del funerale che gli sarà tributato nella chiesa di san Giuseppe, in via Guerrazzi, sabato 29 maggio nel pomeriggio, alle 14.30.

Nessuno riesce a spiegarsi l’accaduto, a trovare una spiegazione razionale a una morte tanto repentina quanto assurda. “Carlito (il diminutivo con cui lo chiamavano gli amici più cari) amava la moto ma non era uno spericolato” assicurano gli amici.
“Era un ragazzo serio, giudizioso e molto affettuoso” afferma la mamma del suo migliore amico, che quasi ogni sera lo aveva ospite a casa. Anche martedì sera, qualche ora prima dell’incidente, il 19enne si trovava nella sua abitazione per trascorrere qualche ora di serenità.

“Lo avevo soprannominato “colla” – racconta tra le lacrime la donna – perché mi abbracciava sempre. Sono, anzi, siamo distrutti. Mio figlio appena ha saputo la notizia è svenuto. Ora sta malissimo e non riesco a trovare le parole giuste per dargli un minimo di conforto”.

Gli amici dell’oratorio hanno ripreso i vecchi post sui social nei quali Carlito si metteva in posa insieme agli animatori, partecipava alle gite in montagna e alle collette alimentari fuori dal supermercato del quartiere. C’è chi lo ricorda come il dj e il tecnico del suono di Sangiu, “allegro e carico quando smontavamo, rimontavamo e sparavamo al massimo le casse dell’Oratorio”.

“La comunità di cui sei parte può solo stringersi in preghiera attorno a te e ai tuoi cari” concludono tra le lacrime.