Monza, roulotte di nomadi in mezzo alla Cascinazza: i residenti della zona lanciano l’allarme

L’area della Cascinazza a Monza ancora al centro delle polemiche. Questa volta per un accampamento di nomadi che si è insediato da un paio di settimane e che allarma i residenti della zona. Il Comune sta contattando i proprietari dell’area privata.
Monza, roulotte di nomadi in mezzo alla Cascinazza: i residenti della zona lanciano l’allarme

Ancora una volta l’area della Cascinazza si trova al centro delle polemiche. Non c’entra più, però, la sua destinazione d’uso: da qualche tempo infatti i 600mila metri quadrati di verde sono stati ufficialmente dichiarati inedificabili perché inseriti nel Plis (Parco locale di interesse comunale) della valle del Lambro, con buona pace di tutte le amministrazioni che nel corso degli anni sul loro destino si sono incagliate.

Questa volta a sollevare le proteste dei residenti della zona è la presenza di un accampamento di nomadi che circa venti giorni fa si è insediato in uno spazio nascosto tra via Rosmini e i ruderi della vecchia cascina abbandonata.

Arrivarci è semplice: spalle al canale Villoresi, si segue l’andamento di roggia Lupa. La strada piega ad angolo retto a sinistra, diventando via Cesare da Sesto.

Via Rosmini invece prosegue dritta lungo il sentiero sterrato, attraversa l’intera Cascinazza per poi sbucare nel traffico di viale delle Industrie, poco prima dello svincolo per il quartiere San Rocco. Ma non è necessario percorrerla tutta: l’accampamento si trova a poche decine di metri dall’inizio dello sterrato, dove, da diverse settimane, giace abbandonato un mucchio di lastre di eternit. Le roulotte sono circa una decina e sono seminascoste da vegetazione e transenne. La targa delle macchine parcheggiate indica la Romania come provenienza.

Si scorge qualcuno uscire dall’accampamento e avvicinarsi alla roggia, i cani abbaiano, si sentono le chiacchiere di adulti e bambini. Salutano, in italiano, chi si avvicina all’ingresso dell’accampamento, squadrandolo da capo a piedi.

I residenti segnalano movimenti di persone e autoveicoli: temono che l’insediamento possa raggiungere dimensioni preoccupanti, vista l’ampia estensione dell’area, priva di un deciso controllo da parte delle istituzioni.

Anche la cascina abbandonata, per quanto pericolante, potrebbe essere occupata con facilità. I residenti puntano poi il dito sulla presenza di orti abusivi e bindoville, oltre che discariche di materiali disparati.

«Siamo a conoscenza dell’accampamento – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza Paolo Confalonieri – E stiamo lavorando con le forze dell’ordine per contattare i proprietari dell’area: essendo privata, noi non possiamo intervenire direttamente».
La proprietà fino a poco tempo fa era della famiglia Berlusconi, ora sono i Cabassi a detenere la maggioranza delle quote. Chiunque sia il proprietario, in ogni caso, non è il comune, osserva l’assessore alla sicurezza di Monza.

L’area periferica del quartiere San Donato pare fare gola a molti: «Proprio domenica – aggiunge sempre Confalonieri – abbiamo provveduto a sgomberare un altro accampamento nomade che si era insediato su un terreno pubblico poco lontano dalla Cascinazza, sempre nei pressi di viale delle Industrie».