Monza, riesplode il caso di via Asiago: troppi migranti, ma gli arrivi non si fermano

La situazione in via Asiago a Monza, dove sono ospitati oltre 130 richiedenti asilo in alcuni appartamenti gestiti dalla Trattoria Mercato, è insostenibile. A dirlo non sono solo i 34 residenti italiani costretti da mesi a una difficile convivenza. Alcuni casi di insofferenza anche in Brianza.
Monza, la palazzina di via Asiago
Monza, la palazzina di via Asiago Fabrizio Radaelli

La situazione in via Asiago a Monza, dove sono ospitati oltre 130 richiedenti asilo in alcuni appartamenti gestiti dalla Trattoria Mercato, è insostenibile. A dirlo non sono solo i 34 residenti italiani che da mesi sono costretti a una difficile convivenza: lo affermano, seppur con sfumature diverse, quasi tutte le forze politiche.

Martedì in consiglio comunale il leghista Alberto Mariani ha sollecitato il sindaco Roberto Scanagatti a «dire al prefetto quello che si merita».
«Bisogna agire al più presto – ha tuonato contro la giunta – in città ci sarà una grossa ribellione perché state trasformando Monza in un unico ghetto». «Non ce l’abbiamo con i profughi – ha abbassato i toni il suo collega Simone Villa – ma con chi specula sull’accoglienza e che solo nell’ultimo anno ha scoperto di avere una connotazione umanitaria».

Secondo il democratico Basilio Pugliese la Prefettura dovrebbe revocare l’incarico alla Trattoria Mercato: «Sospetto – ha attaccato – che all’affidatario stia a cuore tutto tranne l’integrazione».

«Per intervenire – ha replicato il vicesindaco Cherubina Bertola – non abbiamo aspettato le pressioni politiche: già a ottobre 2015, prima dell’arrivo dei migranti, abbiamo detto al prefetto che eravamo contrari a collocarne così tanti in un complesso con famiglie italiane».

Alza la voce anche la Destra di Storace: «Se il prefetto – promette il coordinatore provinciale Massimiliano Meloni – non vuole incontrare i residenti porteremo i cittadini davanti ai suoi uffici».
«Queste famiglie – incalza il forzista Dario Allevi pronto a candidarsi a sindaco nel 2017 – stanno vivendo un incubo: nessuno può più girarsi dall’altra parte».

Le proteste sembrano, però, cadere nel vuoto tanto che lunedì in via Asiago sono giunti altri richiedenti asilo tra cui alcuni bambini.

Non è l’unico fronte in Brianza: tra gli altri, il caso di Birago, una frazione di Lentate sul Seveso, dove una petizione che ha raggiunto le cento firme e va avanti chiede maggiori controlli sui migranti ospitati e ha trovato il sostegno della Lega nord, mentre il sindaco Rosella Rivolta ha ricordato che i profughi per tutta l’estate hanno pulito i giardini delle scuole e con la ripresa dell’attività didattica saranno anche addetti al controllo della viabilità all’ingresso e all’uscita dei plessi.

Difficoltà di convivenza anche a Baruccana di Seveso, dove sono stati affissi volantini ed è in programma un presidio contro altri progetti di accoglienza sul territorio.

La scorsa settimana i carabinieri sono dovuti intervenire a Camparada per controllare la protesta dei migranti che lamentavano la scarsa qualità del cibo.