Monza: recupero dell’ex area Scotti, un paio di mesi per decidere

Si è svolta martedì la conferenza di verifica alla modifica del piano integrato di intervento presentato per l’ex feltrificio Scotti di vialone Battisti Monza. Ora tocca agli uffici
Antonella Gaddi
Antonella Gaddi

Si è svolta martedì la conferenza di verifica alla modifica del piano integrato di intervento presentato per l’ex feltrificio Scotti di vialone Battisti: ora gli tocca agli uffici comunali competenti recepire i contributi pervenuti – anche da Arpa e Ats, oltre che dai comitati e da privati cittadini – ed esprimere un parere. I tempi non sono stretti: la prossima scadenza è fissata a sessanta giorni.

«Si tratta di valutare se il tipo di variante presentata sia da sottoporre a Vas», vale a dire a Valutazione ambientale strategica, procedimento che misura l’impatto ambientale del piano: lo spiega l’architetto Carlo Maria Nizzola, responsabile comunale del settore Ambiente e autorità competente in materia, appunto, di Vas. «Il piano era già stato approvato: tra i temi oggetto di valutazione il futuro della ciminiera e la riconfigurazione delle volumetrie previste. Nel caso in cui dovesse essere espresso un parere di non assoggettabilità, potrebbero essere comunque elaborate prescrizioni a cui il settore Urbanistica sia chiamato ad attenersi». Insomma: i giochi potrebbero essere ancora aperti.

«Il confronto c’è stato: speriamo che le osservazioni che abbiamo elaborato possano avere il loro peso»: lo riferisce Antonella Gaddi, referente del Comitato residenti area Scotti, che ha partecipato alla conferenza di verifica dopo aver inviato osservazioni per 25 pagine.

«Dal nostro punto di vista – ha spiegato – quello presentato è un progetto tutto nuovo, che alla Vas delle essere assogettato. Dall’impatto paesistico alle conseguenze sulla viabilità locale fino alla salvaguardia della ciminiera: tanti gli argomenti su cui abbiamo voluto porre l’attenzione». Oltre agli addetti ai lavori, presente all’incontro da remoto anche Anna Giulia Giovacchini che, con Giulia Pavesi, in qualità di residenti e di legali rappresentanti di una società che ha sede nell’area, hanno elaborato osservazioni per una cinquantina di pagine.