Monza: Paolo Bidoli lascia l’oncologia medica di San Gerardo – Bicocca

Il fondatore dell’oncologia medica del San Gerardo - Bicocca si è dimesso dall’ospedale: Paolo Bidoli l’aveva fondata a partire dal 2007. «Lascio un reparto che si è distinto a livello nazionale».
Monza: Paolo Bidoli
Monza: Paolo Bidoli Fabrizio Radaelli

La decisione è arrivata improvvisa e inaspettata. Alla vigilia di Natale Paolo Bidoli, direttore dell’unità complessa di oncologia medica del San Gerardo ha presentato le sue dimissioni volontarie nelle mani del direttore generale Mario Alparone.

Dimissioni effettive dal primo gennaio che arrivano dopo un anno faticoso, di lavoro ininterrotto nell’unità di crisi per fronteggiare la pandemia, in cui Bidoli ha giocato il doppio ruolo di direttore dell’oncologia, ma anche direttore del dipartimento dell’area medica, incarico che ha ricoperto negli ultimi tre anni.

Proprio la decisione da parte della direzione generale di affidare la direzione dell’area medica a Paolo Bonfanti, direttore delle malattie infettive, arrivato a Monza lo scorso febbraio, ha portato Bidoli a rassegnare le dimissioni. «Nessuna polemica – precisa Bidoli – stimo molto il professor Bonfanti, che ha dimostrato durante l’emergenza della pandemia una grande capacità gestionale, ma sinceramente ho vissuto questa scelta strategica di avvicendamento da parte della direzione generale con cui ho sempre lavorato in modo proficuo, come un mancato riconoscimento del lavoro svolto in questi tre anni e soprattutto di quanto fatto nell’ultimo periodo dove mi sono trovato spesso a gestire, in prima persona, situazioni emergenziali al fine di salvaguardare un adeguato standard di cure, ed al tempo stesso anche lo stato psicologico dei degenti».

Con le dimissioni l’oncologia a Monza perde il suo “padre” fondatore. Formato alla clinica medica dell’Università di Pavia, per venticinque anni all’Istituto dei tumori di Milano di cui quindici sotto la guida di Gianni Bonadonna, fondatore dell’oncologia medica italiana, Bidoli, 67 anni, era arrivato a Monza alla fine del 2007 quando l’oncologia era poco più che un ambulatorio.

«Grazie al supporto dell’ospedale, dell’università Milano Bicocca, di diverse associazioni, in particolare Cancro Primo Aiuto e Don Giulio Farina abbiamo creato un’Unità complessa strutturata sul modello Irccs con referenti per ogni patologia oncologica con nomi che sono top leader a livello nazionale e internazionale come Diego Cortinovis, attualmente referente per la patologia polmonare e Marina Cazzaniga, oggi direttrice del centro di ricerca clinica di fase 1 e referente per la patologia mammaria».

I numeri dell’oncologia di questi anni sono a testimonianza di un lavoro di squadra: 28mila prestazioni e 3mila nuovi pazienti l’anno, con oltre 14mila accessi al day hospital, 250 studi clinici profit e una cinquantina di studi no profit. «Anche in piena emergenza il nostro reparto non ha mai chiuso – spiega – e forse per questo abbiamo contenuto i ritardi nelle diagnosi, nonostante la pandemia e i timori delle persone a farsi controllare. Siamo riusciti a garantire sostanzialmente un’attività vicina a quella del 2019, con una riduzione dei trattamenti in day hospital di poco superiore al 3%».

Ora resta l’amarezza di non poter partecipare al riconoscimento del San Gerardo come Ircss che ha nell’Oncologia e nella medicina di precisione il suo perno: «Sono però sicuro che la squadra che ho creato, dai medici agli infermieri, saprà portare avanti il lavoro eccellente di questi anni in cui l’oncologia monzese si è distinta sul piano nazionale. Quando sono arrivato era in atto una migrazione di pazienti verso i principali centri di cura milanesi, quali Ifo e l’Istituto tumori, oggi lascio ai cittadini di Monza un centro di ricerca clinica importante, in grado di garantire le terapie più adeguate e innovative vicino al domicilio. Da parte mia, libero da impegni gestionali, riprenderò a curare a tempo pieno i pazienti, che è sempre la mia principale missione».