Monza: ossessiona la ex, dovrà starle almeno a 300 metri di distanza

Misura cautelare del Tribunale di Monza nei confronti di un trentenne brianzolo che non vuole accettare la fine della relazione con una monzese. Nei mesi scorsi era già stato colpito da un ammonimento del Questore.
Una pattuglia della Polizia di Stato di Monza
Una pattuglia della Polizia di Stato di Monza

Dovrà restare a più di 300 metri di distanza dalla abitazione, dal luogo di lavoro e da ogni altro abitualmente frequentato dalla sue ex ed evitare di comunicare con lei con qualunque mezzo. Si tratta della seconda misura cautelare emessa nei confronti di un trentenne residente in Brianza che pare non ne voglia proprio sapere della fine della relazione con la donna, monzese, conosciuta nel 2018.

Già lo scorso aprile la vittima, dopo presunti ripetuti comportamenti intrusivi nella sua sfera privata, con incessanti messaggi, telefonate e appostamenti, aveva chiesto aiuto alla Polizia,. Dopo aver acquisito riscontri testimoniali e documentali con una attività istruttoria condotta dall’Ufficio Minori e Vittime Vulnerabili della Divisione Anticrimine, che avrebbe consentito di delineare un quadro indiziario riconducibile a comportamenti vessatori, con ripercussioni nella sua vita privata e nella sfera emotiva, il Questore aveva emesso un provvedimento di ammonimento al trentenne invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge.

Tuttavia, nei mesi successivi, l’attività di stalkeraggio non si sarebbe fermata: avrebbe ancora tempestato la ex di messaggi e tentato ripetutamente di incontrarla. Ciò ha portato la Divisione Anticrimine della Questura di Monza – che mel frattempo aveva proseguito a monitorare la situazione e a mantenere i contatti con la vittima – ad emettere a carico dell’uomo l’ulteriore misura di prevenzione del Foglio di via obbligatorio da Monza. La vittima ha anche presentato una querela per atti persecutori.A fronte dei “gravi e univoci elementi indiziari raccolti” il gip presso il Tribunale di Monza ha emesso a carico del trentenne la misura cautelare, eseguita domenica 21 novembre da personale della Divisione Anticrimine della Questura, del divieto di avvicinarsi a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla vittima e di evitare in qualsiasi modo di comunicare con lei

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