Monza, ospedale San Gerardo: 29 ricoverati per Covid (erano 264 nel 2020), i casi più gravi non sono vaccinati

Sono 29 in tutto i ricoverati per Covid all’ospedale San Gerardo secondo il bollettino diffuso dall’Asst Monza con l’inizio di novembre, nello stesso periodo nel 2020 erano 264. I casi più gravi in Rianimazione sono tutti non vaccinati.
Covid ospedale San Gerardo Monza - credit Martina Santimone/Areu
Covid ospedale San Gerardo Monza – credit Martina Santimone/Areu

L’età media dei pazienti ricoverati per covid all’ospedale San Gerardo di Monza si è leggermente alzata, da 64 anni della settimana scorsa a 66 anni. Sono 29 in tutto secondo il bollettino diffuso dall’Asst Monza con l’inizio di novembre: 17 nel reparto di Malattie infettive, e di questi otto non sono vaccinati, 7 in Terapia intensiva respiratoria (4 non vaccinati) e 5 i più gravi in terapia intensiva, tutti non vaccinati.

A fine ottobre 2020 i ricoverati al San Gerardo erano 264, 22 in terapia intensiva. L’aggiornamento era arrivato in consiglio comunale direttamente dal sindaco Dario Allevi.

Nell’ultima settimana, dal 26 ottobre all’1 novembre, hanno avuto accesso al pronto soccorso 1.846 pazienti, 132 di questi con sintomi covid e nove alla fine ricoverate. È stato registrato un decesso.

Sono numeri leggermente inferiori alla settimana precedente (19-25 ottobre): i ricoverati erano 31 con un incidenza lievemente maggiore dei non vaccinati, che erano 19 contro i 17 (su 29) dell’ultima settimana di ottobre.

“Sale rispetto alla settimana scorsa la quota di pazienti ricoverati vaccinati ma questo dato non deve sorprendere o indurre a pensare che i vaccini non funzionino – analizza Paolo Bonfanti, direttore della Struttura Complessa di Malattie Infettive – Dobbiamo tenere conto del fatto che le persone vaccinate sono ormai la parte preponderante della popolazione (più dell’ottanta per cento dei candidabili a vaccino in Lombardia) e quindi le persone più fragili tra queste possono ammalarsi. Dobbiamo ricordare che il vaccino ha la sua massima efficacia nel prevenire le forme gravi di Covid (infatti tutte le persone ricoverate in Rianimazione non sono vaccinate) e la morte”.