Monza, nuovo rinvio per la famiglia senza lavoro e sotto sfratto: «Basterebbe una casa in deroga»

Quinta ingiunzione di sfratto e quinto rinvio. Una famiglia con due bimbi piccoli può restare nell’appartamento di via Toscana a Monza, ma solo fino al 18 marzo: il padre ha perso il lavoro. Del caso si è interessata anche l’Unione inquilini alloggi comunali.
Monza, nuovo rinvio per la famiglia senza lavoro e sotto sfratto: «Basterebbe una casa in deroga»

E anche per la quinta volta è riuscito a scamparla. Ma entro un mese dovrà assolutamente trovare una casa. Un record non certo invidiabile quello raggiunto dal cittadino marocchino che vive con la moglie e i due bambini di cinque anni e mezzo e di 18 mesi in un appartamento di via Toscana a Monza.
Martedì mattina era previsto lo sfratto, dopo la quinta ingiunzione. Ma l’amministratore e l’avvocato si sono messi una mano sulla coscienza e hanno deciso di rinviare l’allontanamento al prossimo 18 marzo.

Un sospiro di sollievo per l’uomo che, avendo perso il posto di lavoro, non è stato più in grado di pagare l’affitto. «Mi sono anche rivolto ai servizi sociali – spiega – Purtroppo non è facile trovare un’occupazione, ma non intendo tornare al mio Paese. Voglio dare un futuro ai miei bambini qui in Italia».
A sostegno della famiglia anche l’Unione inquilini alloggi comunali, al quale si era rivolto lo scorso autunno. «Abbiamo più volte sottoposto il problema ai Servizi sociali – spiega il portavoce Michele Quitadamo – Ma ad oggi non è stata ancora trovata una soluzione. Basterebbe che a questa famiglia venisse assegnata una casa in deroga, visto che ci sono alloggi disponibili. Senza magari dover ricorrere allo smembramento del nucleo familiare allontanando il padre dalla moglie e dai bambini».

Ma l’assessore ai Servizi sociali fa delle puntualizzazioni. «L’uomo si era già rivolto a noi un anno fa – conferma il vicesindaco Cherubina Bertola – Abbiamo seguito la sua vicenda presentando anche delle proposte che, però, non sono state accolte. Posso comprendere le scelte personali della famiglia ma, purtroppo, attualmente il Comune dispone solo di alcune alternative». Ma l’assessore ribadisce l’interessamento del suo ufficio alla soluzione del problema. «Continueremo ad interessarci di questa vicenda – conclude – Cercando di concordare una soluzione con la famiglia».