Monza, niente fondi per l’ex scuola Borsa: studenti e docenti sabato in piazza

Il 30 aprile manifestazione e lezioni all’aperto per dire che la Regione deve stanziare i fondi per l’ex Borsa. Punto. Firmato Comitato Genitori, rappresentanti degli studenti, comitato didattico e scientifico, consiglio di istituto del liceo artistico Nanni Valentini.
Monza, l’edificio dell’ex scuola civica Paolo Borsa
Monza, l’edificio dell’ex scuola civica Paolo Borsa Fabrizio Radaelli

La Regione deve stanziare i fondi. Punto. Firmato Comitato Genitori, rappresentanti degli studenti, comitato didattico e scientifico, consiglio di istituto del liceo artistico Nanni Valentini. Ovvero l’Isa, la scuola d’arte che da pochi giorni ha saputo che nemmeno nel 2016 arriveranno i fondi promessi un anno fa dal Pirellone per riparare l’ex Borsa, l’ala che si affaccia su via Boccaccio, indispensabile per i programmi didattici della scuola, ridotta a un fatiscente scheletro dopo i crolli e l’abbandono di alcuni anni fa.


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“Nel 2007, amministrazione Faglia, l’accordo per la destinazione all’Isa di Monza dell’edificio della contigua ex scuola Borsa, con il restauro di una prima diecina di aule, sembrava aver definitivamente risolto i problemi di spazio dell’Istituto – scrivono dalla scuola – Purtroppo però, già nel 2012, la colpevole assenza di semplici manutenzioni, provocò il cedimento del tetto, e la conseguente inagibilità, del fabbricato”.

Da allora, nonostante sforzi e promesse, non è più cambiato nulla e non lo farà prima del 2017: per questo “è necessario però un ultimo sforzo: i progetti sono pronti, la Regione Lombardia, oggi riconosciuta come coproprietaria dell’immobile deve stanziare i fondi. La situazione deve essere sbloccata”.

Studenti e docenti tornano in piazza: “Il 30 aprile si svolgerà una manifestazione nelle piazze, con lezioni all’aperto, coinvolgimento della cittadinanza e raccolta di firme. La scuola, i genitori e gli studenti, innanzi tutto, vogliono rivolgersi a tutti i cittadini e a tutti i rappresentanti politici locali e chiedere il loro appoggio perché non si tratta di una richiesta di parte ma la soluzione di un problema centrale per Monza”.